Non si placa la protesta dei residenti del
condominio Garibaldi costituiti nel comitato spontaneo “Per un giardino verde”, dopo la vendita a privati da parte di Acer dell’area verde cortiliva interna. Una protesta ancora più accesa ieri, 13 settembre, con l’
avvio dei lavori di abbattimento degli alberi per la possibile realizzazione di un parcheggio.
Disagi e malumori all’interno della corte condominiale nel vedere quel polmone verde, da sempre utilizzato come area comune e curato dagli stessi condomini, recintato da un nastro rosso e con operai al lavoro per quello che viene definito uno sfregio ambientale in una zona densamente abitata e ad alto tasso di inquinamento. Stiamo parlando di un complesso condominiale che si trova tra corso Isonzo e via Fiume. Visto l’avvio dei lavori, che al momento sembrano essersi limitati alla potatura delle alberature, sembra che a nulla siano valsi per ora gli interessamenti di associazioni ambientaliste e gruppi consiliari che hanno chiesto spiegazioni e di riconsiderare la decisione.
Il comitato dei residenti, composto da una sessantina di persone (sugli oltre 140 appartamenti del condominio), ha infatti cercato di smuovere le acque lanciando il proprio grido d’allarme alle forze politiche che avrebbero potuto sostenerne le istanze (sono state prodotte interrogazioni ancora senza risposta da Anna Zonari de La Comune Ferrara e un intervento di Europa Verde), e continuerà nella propria battaglia interessando anche un legale per verificare la regolarità delle procedure adottate, tentando nello stesso tempo di fare pressione sugli uffici tecnici del Comune per evitare quello che considerano uno scempio.
“Quest’area era utilizzata da tutti – spiegano – per compleanni, per i giochi dei nostri bambini che ora sono costretti a giocare sullo stradello d’ingresso nella polvere, o semplicemente per trovare refrigerio nelle giornate calde. Lo abbiamo sempre curato senza chiedere nulla. Ma è un problema che riguarda non solo noi, bensì l’ambiente tutto, perché si tratta di un polmone verde utile in una zona con molte polveri sottili come questa”.
Intanto i lavori del privato proseguono, ma i componenti del comitato non demordono e sperano ancora in un intervento dall’alto: “Abbiamo raccolto circa 60 firme – dicono – e continueremo a raccoglierne sperando che tutto si possa ancora ridimensionare”.