Salute
18 Agosto 2024
L'Unità Operativa dell'Azienda Ospedaliero Universitaria è stata individuata dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza

Sant’Anna. Ortopedia e Traumatologia ospedale di eccellenza 2024

L'ingresso dell'ospedale di Cona
di Redazione | 7 min

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L’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, diretta dal prof. Leo Massari, è stata individuata come eccellenza italiana dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza, che gli ha conferito la certificazione degli “Ospedali di eccellenza 2024”.

La storia dell’Ortopedia ferrarese parte da molto lontano e, nel corso degli anni – grazie alla professionalità e al fondamentale contributo di molti medici, ricercatori e personale infermieristico tecnico assistenziale – ha saputo dare risposte sempre più mirate ai bisogni di cura dei pazienti.

Quasi trent’anni di chirurgia vertebrale all’ortopedia del Sant’Anna. Era il marzo del 1995 quando all’ospedale S. Anna si iniziò ad effettuare interventi altamente specialistici nell’ambito della chirurgia vertebrale (per esempio utilizzando la stabilizzazione con viti peduncolari a barre). Da allora questo tipo di chirurgia è progredita enormemente con l’acquisizione di esperienza chirurgica e l’innovazione delle tecniche chirurgiche e dei materiali utilizzati. Da allora il Prof. Massari e la sua equipe hanno effettuato oltre 1500 interventi di chirurgia vertebrale maggiore (stabilizzazione) con l’utilizzo di tecniche sempre innovative e materiali all’avanguardia. “Siamo stati anche i primi in Italia – commenta Massari – ad utilizzare la metodica di Navigazione con Realtà Aumentata per il posizionamento delle viti, con notevoli vantaggi relativamente alla precisione, alla accuratezza ed alla riduzione delle radiazioni ionizzanti”. Le patologie principali trattate sono quelle malformative e degenerative (come la spondilolistesi, le artrosi con stenosi, la scoliosi degenerativa), patologie traumatiche (fratture vertebrali mieliche e amieliche), patologie tumorali primitive o secondarie (metastasi).

Negli anni il reparto è stato riconosciuto come Centro di Riferimento per la valutazione di tecniche innovative, mininvasive e percutanee, nonché sede di Workshop clinici con presenza di Chirurghi italiani e stranieri interessati a tali metodiche.

Nel 2003 il Prof. Massari è stato tra i primi ad eseguire cifoplastiche con palloncino e vertebroplastiche per il trattamento di fratture vertebrali da fragilità nelle persone anziane: fratture che si verificano spesso a causa dell’osteoporosi e che sono motivo di intensi e prolungati dolori nonché di progressivo incurvamento in avanti del tronco. Nel corso di questi oltre 20 anni sono stati effettuati circa 900 interventi con risultati estremamente interessanti, soprattutto per quanto riguarda il dolore che si è ridotto in maniera notevole.

Attualmente l’attenzione è rivolta sempre più all’utilizzo di tecniche chirurgiche mininvasive, laddove ci sia la corretta indicazione; tecniche che permettono una minore aggressività sui tessuti muscolari paravertebrali, un minore sanguinamento intraoperatorio e post-operatorio, un minor periodo di allettamento e di conseguenza un più rapido e migliore recupero delle normali attività della vita quotidiana e in certi casi anche delle attività lavorative e sportive.

Inoltre da alcuni anni il Prof. Massari si occupa, tra i pochi in Italia, anche della patologia disfunzionale delle articolazioni Sacro-Iliache. Tale patologia ha una sintomatologia molto simile alle usuali lombalgie e lombosciatalgie ma l’origine è, appunto, a livello delle articolazioni sacro-iliache. Non è ancora molto conosciuta ma la diagnosi clinica e l’eventuale trattamento chirurgico possono portare ad un notevole miglioramento della qualità della vita di questi pazienti. Per questo suo impegno il prof. Massari è stato nominato Referente Nazionale nella Società Italiana di Chirurgia Vertebrale.

Chirurgia protesica dell’anca. I problemi legati alla protesi sono essenzialmente problemi di durata nel tempo: ad oggi non esistono protesi che “durano in eterno”. Tali problemi sono fondamentalmente legati da un lato all’usura delle componenti che formano l’articolazione dall’altra alla osteointegrazione delle componenti impiantate nel femore e nel bacino. Per cercare di risolvere questi problemi e quindi di aumentare la “durata” della protesi dell’anca, si studiano e si utilizzano protesi di materiali e design sempre più raffinati e precisi.

Nella Clinica Ortopedica dell’ospedale di Cona vengono da anni utilizzati sistemi protesici con rivestimenti bioattivi come idrossiapatite e con lavorazioni che sono molto simili all’osso che deve ospitare la coppa protesica e quindi stimolano la produzione di osso e velocizzano la stabilizzazione dell’impianto, tipo il titanio trabecolare.

Per queste attività di protesizzazione dell’anca siamo stati inseriti tra gli Ospedali di Eccellenza 2024 dall’Istituto tedesco Qualità e Finanza.

Le ricerche effettuate della Clinica Ortopedica, in collaborazione con il Laboratorio della Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università di Ferrara hanno evidenziato la capacità di stimolazione delle cellule dell’osso e, quindi, di osteointegrazione di questo materiale.

Il secondo “versante” di ricerca e di trattamento di questi casi, molto frequenti nella popolazione, riguarda le cosiddette “vie di accesso”. Anche in questo campo la tendenza clinica è verso l’utilizzo di metodiche mini-invasive con risparmio dei muscoli che si trovano attorno alla articolazione dell’anca. “Le tecniche chirurgiche che attualmente adottiamo (vie antero-laterali e vie anteriori tipo “bikini”) – afferma il primario dell’Ortopedia – permettono di tenere allettato il paziente per un tempo massimo di 24 ore dopo l’intervento e, quindi, permettono un recupero molto rapido e una ospedalizzazione ridotta. Grande importanza, in questi casi, va data alla riabilitazione precoce e nella nostra Unità Operativa i fisioterapisti prendono in carico i pazienti già dopo poche ore dall’intervento”.

La ricerca clinica sulla stimolazione biofisica dell’osso e della cartillagine. La stimolazione biofisica con i Campi Elettromagnetici Pulsanti del tessuto osseo, e recentemente anche della cartilagine, è da sempre il cavallo di battaglia della Ricerca Clinica della Clinica Ortopedica del S.Anna, in collaborazione con molte altre sezioni di ricerca della Scuola di Medicina dell’Università di Ferrara e di altre Università, come la Sezione di Istologia, la Sezione di Farmacologia, l’Istituto Ortopedico Rizzoli, la Clinica Ortopedica di Pavia, ecc. ecc.

Lo studio degli effetti della stimolazione biofisica sui processi riparativi della frattura ha portato a codificare questi trattamenti, in tutte quelle situazioni nelle quali la stimolazione biofisica con Campi Elettromagnetici Pulsanti consente di risolvere problemi clinici dolorosi ed invalidanti. L’evidenza della efficacia di tali metodiche ha portato a studiare l’utilizzo della stimolazione biofisica anche per le problematiche della cartilagine articolare. In questi studi, che sono in continua e costante evoluzione, sono coinvolti numerosi settori dell’Università di Ferrara e non, pubblici e privati, con il coinvolgimento fondamentale di una industria privata dell’Emilia Romagna, degli Istituti di Istologia e di Farmacologia dell’Università Ferrara e di altri Istituti italiani. Questi studi sperimentali e le successive applicazioni cliniche hanno consentito al prof. Massari e alla Clinica Ortopedica dell’Università di Ferrara di vincere un premio al Congresso della American Academy of Orthopaedic Surgeons, la più prestigiosa manifestazione congressuale al mondo di carattere ortopedico, in qualità di migliore “scientific exhibit” nel 2007.

Ortopedia pediatrica. “Fin dalla nascita del famoso Centro “Marino Ortolani” per lo studio e la cura dell’anca displasica dei bambini – prosegue il prof. Massari – la nostra Unità Operativa è stata coinvolta nella valutazione e nel trattamento di patologie ortopediche e traumatologiche del bambino”. Attualmente, oltre all’ambulatorio dedicato alla diagnosi ed alla terapia della Displasia Congenita dell’Anca, ci occupiamo di tutte le patologie malformative dei bambini (scoliosi, piede piatto, piede torto, ec.) e, in più, siamo punto di riferimento provinciale per i traumi scheletrici in età pediatrica. Il tutto in costante collaborazione con l’Unità Operativa di Chirurgia Pediatrica ed il Dipartimento Materno-Infantile della nostra Azienda. L’ambulatorio di Ortopedia Pediatrica è attivo 5 giorni la settimana e vede circa 2000 accessi all’anno. Sono oltre 1000 i bambini fratturati che vengono da noi presi in carico, sia con trattamenti chirurgici che conservativi, e che vengono poi seguiti nei mesi successivi fino alla guarigione”.

Chirurgia traumatologica. L’Ospedale di Cona è HUB provinciale per i grandi traumi; questo fa sì che una delle peculiarità dell’Ortopedia sia il trattamento dei pazienti traumatizzati nelle loro varie forme. La Centralizzazione dei pazienti con gravi traumi (stradali, del lavoro, ecc.) vede impegnato il Reparto costantemente nella valutazione e nel trattamento, in emergenza, di patologie complesse. A questo si aggiungono mediamente 300-350 pazienti anziani con fratture del femore che vengono trattati ogni anno. “Nel 2021 – chiude il prof. Massari – abbiamo anche redatto ed implementato un apposito PDTA dedicato a questa tipologia di paziente, al fine di ottimizzare la presa in carico ed il percorso assistenziale sia chirurgico che post-chirurgico, unitamente ai colleghi anestesisti ed ortogeriatri. Dal 2000 svolgiamo attività di Pronto Soccorso Traumatologico-Ortopedico, ora chiamato Fast Track Ortopedico, che si sviluppa sulle 12 ore diurne (8-20) festivi e prefestivi compresi con circa 14.000-15.000 accessi all’anno. Concludendo ricordo che effettuiamo circa 1600 interventi chirurgici all’anno di cui circa la metà su pazienti fratturati”.

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