Sant’Agostino. Proseguono, nonostante le difficoltà, i lavori del secondo stralcio della ristrutturazione del Cimitero di Sant’Agostino. Il consolidamento dei terreni di fondazione, intervento che aveva richiesto un fermo cantiere nel 2022 per poter essere progettato, è avvenuto attraverso tecniche di “compaction grouting” che hanno dato esito positivo in campo-prova ed è stato pertanto avviato e concluso nei tempi previsti.
Durante la prima fase dei lavori, nella quale i progettisti hanno studiato sul campo la sua struttura per approfondire la conoscenza del cimitero nelle sue forme, essendo un complesso risalente come impianto ed edificato a più riprese, l’esecuzione degli interventi ha regalato non pochi imprevisti e grattacapi ai tecnici che stanno predisponendo una perizia di variante proprio in questi giorni, in stretta collaborazione con la struttura tecnica sismica commissariale della Regione Emilia Romagna. Inoltre qui il sisma del maggio 2012 si è manifestato con tutta la sua violenza, creando fratture alle strutture dei portici che si trovano nella parte del cimitero alla quale si accede da via Martiri, che hanno richiesto studi specifici e approfonditi per essere ricucite ad hoc. Come già accadeva per il primo stralcio del cimitero, un segno indelebile ed a memoria del sisma 2012 rimarrà scolpito nelle pietre dei portici. Non ultimo, l’impatto della grandinata eccezionale registrata a luglio 2023 sul territorio di Terre del Reno è stato devastante. In un primo momento si è dovuti correre al riparo per proteggere gli affreschi che decorano l’intradosso delle volte delle chiese presenti all’interno del Cimitero, installando strutture provvisorie che permettessero di evitare ulteriori infiltrazioni ed il prosieguo delle lavorazioni.
Il sindaco Roberto Lodi, che detiene la delega ai lavori pubblici, spiega l’imponenza della ristrutturazione: “Il rifacimento del cimitero, non è un opera pubblica di semplice gestione, che ha richiesto numerosi studi tecnici, dovuti al terreno che doveva essere prima consolidato. La liquefazione vista durante i terribili giorni del terremoto sono la fotografia di quanto sia importante assicurare e studiare i terreni su cui si concentrano le opere pubbliche. Se a questo si aggiungono i danni della tremenda grandinata, si può avere la fotografia di quanto sia stato impegnativo in termini tecnici ed economici, proseguire con questi lavori. Basti pensare che i coperti del cimitero hanno un’estensione di oltre 3.000 metri quadrati, per immaginare che la cifra che l’amministrazione deve stanziare, in attesa del risarcimento assicurativo, per far fronte ai danni patiti dalle coperture del cimitero sono da capogiro. Devo però complimentarmi con i tecnici e dipendenti comunali per non essersi mai persi d’animo ed essere riusciti nel prosieguo dei lavori. Da parte nostra però, ci prendiamo il merito di aver sapientemente accantonato le risorse economiche, che serviranno per gestire gli interventi previsti, assieme a quelli straordinari”.
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