Dopo lo scandalo scoperchiato dall’inchiesta di Estense.com, mercoledì 31 luglio, tramite una delibera pubblicata sul proprio albo pretorio online, l’Ausl ha fatto sapere di aver formalmente accettato e ‘incassato‘ il bonifico di 47.950 euro effettuato dal Comune di Ferrara, corrispondente alla somma uguale raccolta dall’amministrazione Fabbri per l’emergenza Covid del 2020 e mai consegnata – come inizialmente promesso – all’ospedale Sant’Anna di Cona per sostenere il lavoro di medici e infermieri in ‘trincea’ contro il virus.
L’intenzione di correre ai ripari da parte del primo cittadino era già stata ufficialmente annunciata con la determina numero 1164 del 13 maggio scorso.
Nella delibera si legge che la somma arrivata da piazza Municipale, contabilizzata al conto “Donazioni vincolate ad investimenti futuri”, sarà finalizzata all’acquisto di “dotazioni e attrezzature tecnologiche legate alle emergenze pandemiche“.
Cambia quindi lo scopo delle donazioni: non più per “spese urgenti” come era stato inizialmente annunciato durante la raccolta fondi, ma un generico “emergenze pandemiche” da qui in avanti.
Cambia anche, in un certo senso, il ‘dono’: a confluire nelle casse dell’Ausl non saranno gli stessi soldi donati, dal momento che il Comune, a scapito delle volontà dei donatori, parte di quella somma li ha spesi per utilità dei propri dipendenti.
Dai riscontri avuti dal nostro giornale, infatti, dei 47.936 arrivati da enti e cittadini in favore dell’ospedale, nemmeno un euro andò a Cona. Anzi, il Comune ne spese 18.775: 8.750 euro spesi per acquistare 350 confezioni di test rapidi dalla ditta F Medical di Ferrara. Altri 6.815 euro sono andati alla ditta Luana Confezioni di Fiscaglia per delle mascherine. Al Centro di Medicina Ferrara srl sono andati 1.127 per dei tamponi rapidi. Infine sei acquisti sono stai fatti presso la ditta Centro di Medicina spa di Villorba (in provincia di Treviso). La struttura ha ricevuto le somme di 1.437, 221, 165, 25, 73 e 162 euro per acquistare tamponi per il personale dipendente.
Mancavano all’appello ancora 29.175 euro. La destinazione la spiegò successivamente a Estense.com il direttore generale del Comune, Sandro Mazzatorta: “Tale somma è stata contabilmente vincolata dall’ente, in attesa di specifici accordi con le aziende sanitarie per la relativa destinazione”.
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