Portomaggiore. Dopo la fruttuosa esperienza del “Coordinamento Sportello liste d’attesa”, iniziata a Ferrara il 14 giugno scorso e terminata venerdì 26 luglio, il Comitato Salute e Sanità inizia una nuova esperienza a partire da Portomaggiore con un Tavolo all’interno del mercato in via Garibaldi vicino al numero civico 45 – venerdì 2 agosto dalle ore 9 alle ore 12.
Poi successivamente, da inizio settembre 2024, l’iniziativa proseguirà in vari mercati nei paesi della provincia.
“A differenza della prima impostazione iniziata a Ferrara, che aveva come obiettivo primario le “Liste d’attesa” – spiegano dal comitato – non ci limiteremo a dare informazioni sulle sole liste d’attesa, ma vorremmo implementare le informazioni allargandole alle problematiche riguardanti la grande questione controversa dei malati cronici, un problema ormai presente da tanti anni in tutta Italia (da noi in modo particolare data la numerosa popolazione anziana) e già da tempo fonte di forte disagio sociale ed economico per tante famiglie. Perciò daremo informazioni a chi ce le chiede, ma soprattutto abbiamo bisogno di raccogliere dati e informazioni sugli innumerevoli casi di malasanità e di non rispetto delle leggi facenti capo alla Costituzione ed in particolare al fondamentale diritto alla salute richiamato nell’art. 32”.
Da un primo bilancio del comitato, si evidenziano o confermano alcune problematiche: “La tanto pubblicizzata nuova riorganizzazione per le Liste d’attesa, ha migliorato ben poco la situazione rispetto a prima: si parla ancora di liste chiuse o con termini equivalenti; questo è risolvibile con una e-mail all’Urp dell’Asl chiedendo il rispetto dei tempi scritti sull’impegnativa medica, ma restano tagliati fuori da questa possibilità i tanti che non sanno come muoversi. I numerosi malati cronici anziani e non, sono in forte difficoltà perché non sanno come muoversi e non conoscono i loro diritti, di conseguenza questo li porta ad attraversare un giro infernale, con gravi conseguenze sulla salute e sui bilanci familiari. Infine stanno emergendo in misura dirompente i casi di persone sole, non in grado di gestire se stesse o un malato in famiglia: una situazione di estremo e pericoloso abbandono, del quale i Comuni dovrebbero farsi carico, attivando un servizio specifico”.
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