Economia e Lavoro
1 Agosto 2024
Il segretario provinciale Massimiliano Caputo al governo: "La solidarietà deve essere concreta e non a parole"

Silp Cgil in presidio davanti alla prefettura. Contratto polizia fermo da tre anni e manca personale

di Pietro Perelli | 3 min

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“La solidarietà deve essere concreta e non a parole”. Queste parole di Massimiliano Caputo, segretario provinciale Silp Cgil, sono rivolte al governo durante un presidio davanti alla prefettura nel quale il sindacato di polizia chiede il rinnovo del contratto, “fermo da tre anni”, ma anche, e forse soprattutto, assunzioni. “Manca personale, non c’è turnover, la situazione dentro le carceri è drammatica” aggiunge Fabrizio Tassinati della segreteria confederale Cgil Ferrara sottolineando l’appoggio pieno del sindacato. Alle 11.30 una rappresentanza è stata ricevuta dal prefetto Massimo Marchesiello, “sempre molto disponibile”, che ha ascoltato le istanze per riportarle, come consuetudine, al Ministero dell’Interno.

A Ferrara Caputo denuncia “una forte carenza di organico”. I dati che riporta sono quelli di una situazione difficile se pensiamo che “alla Questura siamo sotto organico del 15% mentre la stradale arriva anche al 50% e le previsioni da qua al 2026 sulle assunzioni non sono sufficienti per sopperire alle quiescenze che ci saranno. La situazione può solo peggiorare”.

“È logico – prosegue – che questo si riflette non solo su di noi lavoratori di Polizia ma anche sui cittadini perché è logico che la sicurezza non può migliorare”. E per questo stanno “cercando di sensibilizzare il governo visto che spesso ha fatto una grossa propaganda per quanto riguarda la vicinanza alle forze dell’ordine”.

“Stiamo chiedendo di dimostrare con i fatti questa vicinanza programmando assunzioni straordinarie che possano colmare questa carenza di organico. Per il 2027 si parla di un -30% rispetto alla pianta organica prevista a livello nazionale”. Anche perché spiega che “per legge” hanno “l’obbligo di fare straordinari per colmare le carenze, un obbligo che ricade su di noi, sulla qualità della vita e le nostre esigenze famigliari”. Un obbligo che ricade anche sulla qualità del lavoro svolto e quindi sui cittadini.

In una situazione simile si trova anche la polizia penitenziaria rappresentata oggi da Gennaro Gisonde e Emanuele Vinci. Proprio quest’ultimo ricorda i 3 principali problemi delle carceri italiane presenti anche alla casa circondariale Costantino Satta di Ferrara: “Sovraffollamento, carenza di personale e rinnovo contrattuale”.

“Il carcere di Ferrara – prosegue – ha più di 400 detenuti (dovrebbe ospitarne poco meno di 300, ndr) e sta subendo molto il sovraffollamento”. “Questo – aggiunge – affiancato alla carenza del personale, siamo a circa -20 unità operanti” e “chi viene spostato per occupare servizi operativi viene ritirato dagli uffici che però sono il cuore pulsante che fa muovere il carcere. Si creano così disservizi che si ripercuotono anche sui detenuti stessi”. Infine ricorda l’importanza del rinnovo contrattuale “perché dare il giusto compenso a chi lavora è la cosa più importante”.

Tassinati ricorda infine che “c’è il più alto tasso di suicidi tra polizia e polizia penitenziaria, un dato che molti non riconoscono ma si tratta di un dato di fatto che deve essere affrontato con le dovute risorse, non a spot”.

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