Due persone, un uomo e una donna, accovacciati tra il verde. Entrambi hanno una siringa in mano. La guardano, istanti prima dell’iniezione. Poi si alzano, lui si abbassa i pantaloni, lei si alza il vestito, e con la faccia rivolta alle mura di via Belvedere, si bucano vicino alle parti intime, dove i segni dell’ago, una volta finito tutto, non si vedranno. Questioni di istanti, di attimi. Passa anche un uomo in bicicletta, un pusher, si ferma a parlare con la donna. Tra i due avviene uno scambio veloce, poi lei torna a fare ciò che stava facendo prima e lui riparte in sella.
È la cronaca di ciò che si vede in uno dei due video girati e inviati alla nostra redazione da un lettore – che chiede al momento di restare anonimo per paura di ripercussioni – residente in via Mura di Porta Po, da dove già nei giorni scorsi è partita una lettera aperta al sindaco Alan Fabbri da parte dei residenti di un condominio, esasperati e preoccupati per quello che sta diventando l’area tra la stazione e il palapalestre. Una “zona prediletta” per spacciatori e consumatori di droga, dove tutto avviene alla luce del sole, davanti agli occhi inermi dei cittadini.
Nel secondo filmato, invece, due giovani ragazzi, accompagnati dai loro cani, si avvicinano a un uomo in monopattino. Si incontrano lungo un marciapiede, sotto le finestre dei palazzi vicini. Anche qui, il tutto avviene in pochi secondi. L’incontro, la cessione della dose e poi via, dopo qualche istante di esitazione, tutti e tre ripartono nella stessa direzione.
“Purtroppo la strada e il prato – ci racconta il lettore – sono diventati luogo di consumo di droghe pesanti. Accade infatti di frequente che i tossicodipendenti acquistino e consumino sostanze seduta stante, senza preoccuparsi dei passanti. So che assumere droga non è un reato, ma le modalità brutali di un buco in vena, i rischi connessi con i rifiuti abbandonati nell’erba, il rischio di trovarsi a gestire emergenze di un collasso nel prato, tutto ciò ci lascia davvero senza parole, soprattutto perché l’amministrazione lasciano correre“.