Cento. “Noi abbiamo un Piave che è la difesa della sanità pubblica”. Parte da questo assunto la campagna elettorale di Michele de Pascale, candidato alla successione di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna, ospite a Cento del sindaco Edoardo Accorsi con cui non poteva non parlare dell’ospedale SS. Annunziata, “un presidio fondamentale per un’area che va oltre il suo distretto”.
“Il mio dovere – spiega il sindaco di Ravenna facendo notare di non aver mai fatto per primo attacchi ai suoi avversari – è spiegare il mio progetto”. Un progetto che, come si diceva, parte dalla sanità, “impegna il 70% del bilancio regionale”, ma non si limita a questo e trova nel contrasto al dissesto idrogeologico, nella promozione infrastrutturale della regione e nell’implementazione di un turismo diffuso i suoi cardini.
Cardini che sono ancora in costruzione e anche per questo de Pascale si è recato a Cento, per conoscere il territorio, qua come altri comuni dell’Emilia Romagna. “La scelta del centrosinistra di candidare un amministratore locale porta con sé punti di forza ma anche di debolezza. Devo conoscere bene tutto il territorio regionale nel tempo più rapido possibile”. Una conoscenza che per il sindaco di Ravenna non può essere mediata solamente dai giornali ma deve avvenire tramite il contatto diretto con la regione.
Accorsi, così come de Pascale, racconta della chiamata con cui il primo chiedeva al secondo dove fosse per poterlo raggiungere mentre il candidato ha “colto l’occasione” per recarsi e vedere da vicino un’altra parte del territorio che si propone di governare insieme a un campo largo e “innervato di civismo”. Sono 43 le liste che hanno dichiarato il loro appoggio a de Pascale mentre tutta la coalizione comprenderà anche partiti che a livello nazionale faticano a trovare un minimo comun denominatore che gli consenta un’azione di opposizione comune.
Tornando alla sanità il candidato alla presidenza dell’Emilia Romagna specifica che “non è in discussione la permanenza del Pronto Soccorso di Cento” definendolo “un impegno non negoziabile” oltre che la chiusura “un enorme spreco di risorse”. Esempi ne ha anche nella Provincia di Ravenna, di cui è presidente, come Faenza e Lugo e sa che serve potenziare questi luoghi. “Uno dei punti fermi – aveva specificato invece Accorsi – è la tutela e la valorizzazione del nostro ospedale”. Per questo un’idea è quella di potenziare la chirurgia di base, proposta a cui hanno lavorato nel ravvenate e che potrebbe essere utile per ridurre le liste d’attesa. “I presidi ospedalieri – specifica de Pascale – vanno sfruttati al 100%”. Per farlo però servono fondi così il tema non si limita alla sola città del Guercino ma a tutta la regione e ai finanziamenti statali. In Emilia Romagna, nonostante il modello sanitario sia ancora tra i migliori, si individuano “elementi di criticità” che devono essere affrontati attraverso due versanti, “maggiori finanziamenti e innovazione”.
Entrando invece sugli aspetti più prettamente legati all’economia locale de Pascale sottolinea l’importanza della difesa dei presidi industriali esistenti come la Vm Motori. “Continuiamo – specifica Accorsi – sulla linea del lavoro fatto fin qui con Colla (Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali della Regione Emilia Romagna, ndr) e da Stellantis ci aspettiamo risposte chiare, il lavoro va tutelato“. D’altra parte è necessario attrarre nuove opportunità e per questo risulta centrale il tema infrastrutture come la Zona Logistica Semplificata. “Un grande mistero – dice de Pascale parlando proprio della Zls – dato che la Regione ha predisposto da più di un anno i documenti” e ora la palla è in mano al ministro Fitto “ma non va avanti”. Il sindaco di Ravenna ritine poi necessario dare “continuità al Patto per il lavoro e per il clima” e, non a caso, tra i punti centrali della Zls sottolinea l’importanza del “ferro”, della linea ferroviaria, senza di questa si rischia un “impatto devastante” del trasporto.
Una connessione che oltre alle merci e all’industria deve riguardare anche il turismo che non può più essere appannaggio di grandi centri, “Bologna è in overbooking”, anche perché altrimenti non cresciamo più. De Pascale immagina dunque una ragnatela di località che attraversa la Regione per un turismo maggiormente diffuso che possa valorizzare le città d’arte come Ravenna, Ferrara e Modena ma anche Cento “che fra i comuni non capoluogo rientra a pieno titolo tra quelli che possono essere integrati per la sua proposta culturale”.
Ultimo passaggio de Pascale lo dedica alla prevenzione del dissesto idrogeologico che ha toccato più tangenzialmente Ferrara ma, fa notare, “quando voi avete avuto il terremoto tutti i ravennati hanno controllato le qualità antisismiche della propria casa”. Il punto focale è dunque quello della prevenzione dopo ciò a cui è andata incontro Ravenna e senza dimenticare i sempre più frequenti avvenimenti che colpiscono il territorio nazionale.
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