Palio 2025. Vince San Giacomo di ‘corto muso’
Arriva al fotofinish - dopo una rimonta a dir poco incredibile - la vittoria di San Giacomo, a cui va il Palio di San Giorgio 2025, grazie all'accoppiata Francesco Caria su Dididomodossola
Arriva al fotofinish - dopo una rimonta a dir poco incredibile - la vittoria di San Giacomo, a cui va il Palio di San Giorgio 2025, grazie all'accoppiata Francesco Caria su Dididomodossola
A scriverlo il presidente della Regione, Michele de Pascale, in una lettera inviata alla Giunta e a tutti i direttori generali e dirigenti della Regione Emilia-Romagna e delle Agenzie regionali a essa collegate
“Sul futuro del quartiere interessato dall’interramento della ferrovia abbiamo deciso di aprire un percorso partecipato". Così il vicesindaco Alessandro Balboni
Se la trentaquattresima graduatoria di assegnazione delle case popolari aveva il sapore del paradosso non è da meno la trentacinquesima
Il tribunale di Ferrara gli ha comminato la pena di sette mesi al termine del processo per il 'ruspa show', lo sgombero del 2 ottobre 2019, quando l'amministrazione leghista appena insediata decise di sgomberare il campo nomadi di via delle Bonifiche
In una recente intervista al Corriere Matteo Renzi si è detto disponibile ad accettare una nuova sfida e provare a occupare il campo riformista, aprendo a un’alleanza con Pd e M5S. Ma fra i renziani ‘doc’ c’è chi storce il naso. E’ il deputato ferrarese Luigi Marattin, che su X, Facebook e in un’intervista a Il Foglio, commenta duramente le dichiarazioni del suo leader.
“Dopo la pesante sconfitta del 8-9 giugno, Matteo Renzi – Presidente di Italia Viva – aveva annunciato un Congresso di Italia Viva per fare due cose: scegliere la linea politica (tra “Margherita 2.0” e “nuovo Terzo Polo”) e, cosa molto meno importante, per scegliere il nuovo presidente nazionale”, scrive su X, proseguendo poi prendendo atto che “poco più di un mese dopo, leggiamo sui giornali che la prospettiva pare essere cambiata: a compiere la scelta più importante dalla nascita di IV (cioè quale collocazione politica avere) non saranno gli iscritti ma l’Assemblea Nazionale, i cui membri sono tutti nominati da Matteo. Il quale, a differenza di quanto detto pochi giorni fa in un’intervista, la sua scelta a questo punto l’ha fatta: il futuro di IV è fare il “bilanciamento riformista” di chi vuole la patrimoniale, uscire dalla Nato, abolire il Jobs Act, ecc. Nel “campo largo” con Conte e Fratoianni”. Luigi Marattin ipotizza che “forse lo spazio sul Corriere era poco e occorreva sintetizzare il concetto” e aggiunge che “tuttavia per sicurezza chiedo a Matteo di chiarire fin da subito che proporrà all’Assemblea di far compiere questa decisiva scelta a tutta la comunità di Italia Viva, tramite un congresso sereno, trasparente e leale. In cui far scegliere a tutti gli iscritti la collocazione politica del partito”. “Non si comprende, infatti – conclude Marattin su X – cosa ci sia di tanto sbagliato – o pericoloso – nel far scegliere a tutta la comunità politica di Italia Viva il proprio futuro politico”.
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