Attualità
7 Luglio 2024
L'autorità Garante della Concorrenza fa slittare il termine dell'istruttoria sui rincari a carico della multiutility in attesa di ottenere altri particolari dai condomini che avevano inviato gli esposti

Tariffe teleriscaldamento, l’Agcm chiede altri chiarimenti sul comportamento di Hera

di Redazione | 3 min

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Il procedimento istruttorio aperto dall’Autorità Garante della Concorrenza a carico di Hera sui rincari del teleriscaldamento, sulla base degli esposti inviati da luglio 2023 dalla Rete Civica (cui afferiscono diversi condomini e cittadini oltre ad alcuni condomini della Cooperativa Castello), subisce una proroga a novembre 2024 (la chiusura era inizialmente prevista entro il 31 luglio).

In vista della conclusione del procedimento sono pervenute nei giorni scorsi agli esponenti (condomini di Rete Civica e cooperativa Castello) richieste di chiarimenti da parte dell’Agcm che riguardano essenzialmente alcuni aspetti: la verifica se siano state discusse la possibilità di disconnessione dal servizio di teleriscaldamento per il ritorno al riscaldamento a gas naturale o altra tecnologia; se esistano valutazioni e/o preventivi sui costi di tale cambiamento; quali motivi abbiano pesato nella eventuale decisione di rimanere comunque allacciati alla rete di teleriscaldamento: costi monetari della trasformazione, i costi non monetari esempio costi della ricerca di soluzioni alternative, tempi necessari per la trasformazione, disagio sui lavori o altri motivi. Viene richiesto inoltre di fornire un campione di fatture di acconto e/o conguaglio dalle quali emerga l’applicazione del prezzo fisso di 155 €/MWh nel periodo ottobre 2022- giugno 2023.

“Nella prossima settimana – informa la Rete Civica – si riunirà il comitato tecnico/esecutivo di Rete Civica per dare completa e documentata risposta a quanto richiesto. In particolare verrà data evidenza dei costi elevatissimi che avrebbe comportato il passaggio ad altra fonte di riscaldamento, gli effetti ambientali che tale scelta avrebbe prodotto (ad esempio l’aumento delle emissioni clima alteranti e il conseguente declassamento energetico degli edifici), oltre ad evidenza della documentazione prodotta negli incontri (uno solo) concessi dai dirigenti del Tlr, alla presenza di dirigenti del Comune e dell’assessore competente, oltre al reclamo inviato dalla cooperativa Castello a Hera nel luglio 2023 e respinto dalla stessa (come non accoglibile) il mese successivo”.

“Confidiamo – dicono da Rete Civica e Coop Castello – nell’esito positivo di tale procedimento che aprirebbe la strada a un confronto vero con Hera Group e con il Comune di Ferrara, per valutare la sostenibilità economica e ambientale di lungo periodo del servizio di Tlr per Ferrara e per i suoi cittadini. Un servizio che continuiamo a ritenere una grande risorsa per Ferrara, il cui potenziale sviluppo è stato messo in discussione dalle politiche tariffarie praticate dalla stessa Hera Group”.

Come si ricorderà, attraverso gli esposti inviati al garante si lamentava dell’onerosità delle tariffe del sevizio di teleriscaldamento gestito dal Gruppo Hera e le difficoltà di staccarsi dalla rete di Tlr per adottare un diverso metodo di riscaldamento. Venivano denunciati in particolare i notevoli aumenti delle tariffe applicati dall’ottobre 2021 che non parevano giustificabili con l’aumento del costo delle materie prime, atteso che il calore fornito dalla rete di Tlr di Ferrara deriverebbe principalmente dalla valorizzazione energetica dei rifiuti e dalla geotermia. Veniva segnalato inoltre che la tariffa fissa applicata alla componente geotermica – in seguito all’accordo siglato fra Hera e Comune di Ferrara nell’ottobre 2022 che sganciava la componente tariffaria geotermica dal prezzo del gas – fosse comunque iniqua, poiché superiore allo stesso prezzo trasformato del gas. È sulla base di tali esposti che l’Autorità Garante della Concorrenza aprì il procedimento istruttorio per accertare l’esistenza di possibili violazioni delle norme per la tutela della concorrenza.

Una decisione, quella dell’Autorità, stata presa per diverse motivazioni tra cui, ad esempio,“…l’utilizzo da parte di Hera di formule di pricing basate sulla evoluzione dei prezzi del gas naturale anche laddove il calore fornito sia ottenuto prevalentemente da fonti diverse il cui costo è, In linea di principio, indipendente dalle quotazioni del gas naturale appare suscettibile, in assenza di meccanismi correttivi per livelli di prezzo del gas estremamente alti, di trasferire sui consumatori un onere eccessivo che sembrerebbe non giustificato… generando extraprofitti non giustificati per Hera”.

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