Cronaca
21 Giugno 2024
Respinta la richiesta di archiviazione per la morte di Elisabetta Marcigliano, moglie di Mario Fornasari, ex direttore dell'edizione ferrarese del Resto del Carlino, scomparsa a luglio 2021 per la progressione di un sarcoma uterino

Perse la moglie per una diagnosi sbagliata. Il gip ordina nuove indagini

di Redazione | 3 min

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Il gip Carlo Negri ha respinto la richiesta di archiviazione e disposto nuovi approfondimenti sulla tragedia di Elisabetta Marcigliano, moglie di Mario Fornasari, ex direttore dell’edizione ferrarese del Resto del Carlino, morta il 20 luglio 2021, trentaquattro mesi dopo l’operazione all’ospedale di Cona, a causa della progressione di un sarcoma uterino.

“Nel pronunciamento – spiega Fornasari – non vengono indagate le ipotesi di reato di omissione di atti di ufficio o di falso relative alla modifica e alla sostituzione del diario dell’intervento, contenuto nella cartella clinica, e alla variazione di altre parti che paiono inconfutabili. Lo stesso filmato didattico dell’intervento non è completo, mancano 45 minuti essenziali per comprendere la realtà di quanto accadde. Ma il giudice ha comunque disposto che i consulenti del pubblico ministero e lo stesso pm approfondiscano ulteriormente l’ipotesi di omicidio colposo: nei mesi scorsi i consulenti del giudice civile avevano sottolineato, con la loro relazione, la certezza della responsabilità medica nell’errata e tragica operazione chirurgica”.

Il marito conclude: “In questo momento sto valutando l’opportunità di una nuova denuncia per omissione d’atti d’ufficio o di falso, che è stata sempre stralciata dall’accusa principale di omicidio colposo e ha tempi di prescrizione più lunghi perché successiva all’intervento chirurgico”.

La donna si presentò il 15 agosto 2018 all’accettazione ostetrico-ginecologica d’urgenza di Cona accusando dolori addominali persistenti da due giorni. Viene dimessa due giorni dopo. Con sé la prenotazione per un intervento di isterectomia d’urgenza, al quale si sottoporrà il successivo 6 settembre.

Il referto istologico era atteso un mese dopo, ma le verrà consegnato solo il 31 ottobre. La diagnosi parla di sarcoma uterino al primo stadio.

Le vengono prescritti dei cicli di chemioterapia, al termine dei quali viene eseguita, il 4 maggio 2019, una tac al torace che evidenziauna ripresa ed una grave diffusione della malattia“. Le viene consigliato un nuovo ciclo di chemioterapia, al quale la paziente risponde in modo nefasto: perde coscienza e cade a terra.

La donna si farà operare nell’agosto 2020, questa volta presso il Policlinico Federico II di Napoli per un “residuo macroscopico di malattia” e l’esame istologico descrive “una recidiva di sarcoma connotato da un alto grado di replicazione (80%)“.

Nonostante il secondo intervento le condizioni di Elisabetta Marcigliano continuavano progressivamente e rapidamente a peggiorare, tanto da rendere nel frattempo necessaria anche l’attivazione di un’assistenza domiciliare fino alla fine.

Per quei fatti il marito, assistito dall’avvocato Alessandra Palma, ha presentato ad aprile dello scorso anno denuncia penale per omicidio colposo nei confronti del professore universitario alla guida dell’equipe chirurgica che operò la moglie. E punta il dito contro quella che vengono considerate dalla parte offesa “le gravi condotte colpose dei sanitari che l’hanno avuta in cura nel primo e nel secondo ricovero presso l’arcispedale Sant’Anna di Ferrara”. Alla querela sono allegate consulenze tecniche firmate dal medico legale Chiara Riviello, dal consulente oncologico Luciano Isa e dal consulente chirurgico Giorgio Scagliarini. Secondo le loro conclusioni sin dal momento del primo ricovero della paziente erano presenti diversi fattori che dovevano indurre ad un forte sospetto clinico di patologia tumorale uterina.

Lo scorso dicembre, relativamente alla sua battaglia per ottenere giustizia, Fornasari aveva ricevuto una lettera da Papa Francesco.

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