Faccio il sovversivo 2.0
14 Giugno 2024

Dolce Enrico

di Faccio | 2 min

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Dolce Enrico,

Ti ho incontrato in una serata piovosa di un po’ di anni fa, eri giovanissimo, educato e gentile, educato e gentile lo sei ancora…

Un percorso condiviso con i valori più belli del mondo, strade diverse di Partito e Movimento politico, ma poco importa…

Si, i valori più belli, quelli che ci portano, se vediamo una persona in difficoltà per qualsiasi motivo, a metterci immediatamente nei suoi panni per dare una mano.

Quelli che ci spingono ad agire non per il bene del singolo, ma per quello di tutti.
Quelli che ci spingono a studiare, conoscere e fare domande, perché capire il funzionamento delle cose è importante.
Quelli che vedono nella scuola per tutti la possibilità di riscatto per chiunque: “anche l’operaio vuole il figlio Dottore”…
Quelli che il viaggio è indispensabile, per non diventare razzisti.
Quelli che mettono i rapporti umani prima di tutto.

Poi i viaggi a Marzabotto e a Casa Cervi, il seguirti da lontano a Ventotene, lo studio della guerra di Resistenza nel nostro territorio, i Partigiani Copparesi che abbiamo conosciuto insieme, le loro storie straordinarie.
La mia casa come casa del Popolo, la chitarra di Jacopo, il vino rosso, l’Albana di Romagna, i dolci fatti da te, le tue opinioni e quelle di Stefano a confronto e ancora, la Sig.na Saugella al tuo esame di laurea, il Professore, Tiburzi e il Moro, Ale e la Giulia, la festa del 25 Aprile alla Tratta, con la mia celebre frase: “volevo solamente divulgare un po’ di Antifascismo” l’A.N.P.I, i viaggi sul furgoncino per andare a prendere le griglie, la questione morale.

Sono passati più di dieci anni da quel pomeriggio piovoso sotto i portici.
Arriviamo ad oggi, con mia figlia diciassettenne che vuole vedere il tuo programma da candidato Sindaco e mio figlio di diaciannove che ti stima, ma che vuol capire perché dovrebbe votarti.
Dibattiti accesi: “mola tut e vien con mi” risate incessanti: “a vag imbrosa prima cà scìopa tut”… indimenticabile!!!

Enrico Bassi, io lo so perché si dovrebbe votare per te: perché sei onesto e capace, studioso e riflessivo.
Perché hai una rara capacità, che è quella di unire le persone e farle appassionare mentre spieghi qualcosa con una semplicità che per me sarebbe impossibile.
Perché sei giovane, ma la vita ti ha già messo duramente alla prova.

Perché per farlo basterebbe guardare tua Mamma, la Valeria, che annuisce ad ogni tua proposta e viene voglia di fare altrettanto.

Perché ti voglio bene, dolce Enrico.

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