Politica
30 Maggio 2024
Zonari: "Abbiamo deciso di abbandonare l’atteggiamento predatorio, aggressivo e muscolare perché crediamo che sia uno dei motivi della disaffezione politica”

Civati: “Basta votare il meno peggio, a Ferrara avete l’alternativa”

di Redazione | 3 min

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Capitalismo, salario e utopia. Tre parole che paiono scomparse dal vocabolario della sinistra. Parole che oggi fanno storcere il naso e che, forse, sembrano appartenere a un’altra epoca. Ma secondo Giuseppe Civati è proprio da queste che la politica dovrebbe ripartire perché non basta dire che “Alan Fabbri è terribile, ci vuole rappresentanza per riportare la gente a votare”.

Il fondatore di Possibile ha incontrato nella serata di mercoledì 29 maggio la candidata sindaca Anna Zonari, il candidato della lista de La Comune Vanni Rizzioli e il moderatore Marco Belli, direttore artistico di Elba Book Festival, presso il Consorzio Factory Grisù. Insieme a loro ha saputo affrontare con leggerezza e ironia questioni “calde” che affliggono Ferrara e l’Italia, anticipando così il contenuto della nuova edizione aggiornata del suo libro “Un po’ di possibile (altrimenti soffoco)”. Il sottotitolo ha ricordato ad Anna Zonari le parole che le hanno rivolto negli ultimi mesi persone che non votavano più ma che confrontandosi con lei hanno “respirato un po’ di aria fresca”.

“In questo nostro cammino che stiamo facendo con passione ed energia – racconta Zonari –, scegliamo una strategia comunicativa che dice molto di noi, che non cade nel contrasto agli avversari o nel tranello della polarizzazione. Abbiamo deciso di abbandonare l’atteggiamento predatorio, aggressivo e muscolare perché crediamo che sia uno dei motivi della disaffezione politica”. Dell’astensionismo dilagante, soprattutto tra i giovani, ne ha parlato Vanni Rizzioli, classe 1991 e lavoratore del Polo Industriale di Ferrara. Lui stesso afferma che “in fabbrica serpeggia molto disincanto e i giovani pensano all’utopia come qualcosa di limitativo”.

“Non si può costruire nulla nel futuro se prima non lo si è immaginato – continua Zonari -. Dobbiamo invece immaginare utopie concrete con coraggio e azione”. Anche perché, come ricorda Civati, “se non avessimo avuto un’idea di utopia staremmo ancora nelle caverne e non ci sarebbe nemmeno stata la sinistra”. Senza utopia non c’è politica, dunque. E se senza una visione per il presente e il futuro manca una reale rappresentanza, chi ne giova sono i nostalgici “che rimpiangono un’epoca passata perché un futuro non sanno costruirlo”. Ne giovano le amministrazioni di destra che tolgono gli spazi collettivi ai giovani dove fare politica. Ne giovano i nazionalisti “che con i loro volantini sulla sicurezza” costruiscono tanti piccoli nazionalismi. “Continuiamo a occuparci degli sbarchi – dice Civati – e ci dimentichiamo di quegli stranieri che vivono qui ormai da 40 anni nell’indifferenza generale”.

“La sinistra non parla più di capitalismo – conclude Civati -. Oggi ho visitato la tomba di Giacomo Matteotti, che era tanto di sinistra e tanto pacifista. Ecco allora non bastano i monumenti o l’effigie di Berlinguer sulle tessere del partito. Leggiamo Matteotti e Berlinguer”. Il capitalismo feroce è diventato ideologia e filosofia di vita “anche in persone insospettabili e che non se ne rendono conto”. “A furia di votare il meno peggio – continua – si arriva al pessimo. Ma tanto voi qualcosa di buono da votare ce l’avete ed è Anna Zonari, che speriamo raggiunga ottimi risultati”.

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