“L’inaugurazione è illegale”. Fabio Anselmo guida circa 60 persone all’inaugurazione di piazza Cortevecchia per “denunciare l’ennesima violazione da parte dell’amministrazione” e per prendere “atto che purtroppo in questa città la legalità non c’è più”. È stata infatti data comunicazione istituzionale dell’evento e quindi si sarebbe violato il Protocollo che disciplina la propaganda elettorale che si rifà alla legge sulla par condicio.
“È fatto divieto – si legge nel protocollo – a tutte le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di propaganda di qualsiasi genere, ancorché inerente alla loro attività istituzionale, nei trenta giorni antecedenti l’inizio della campagna elettorale e per tutta la durata della stessa”.
In sintesi è questo ciò a cui si rifanno i manifestanti che dopo aver discusso con i rappresentanti della Questura si siedono urlando: “Basta propaganda con i nostri soldi” ma anche “legalità” e ancora “solidarietà a estense.com” e alla giovane collaboratrice verso cui martedì il sindaco si era mostrato ostile ma anche alla giornalista della Nuova Ferrara a cui il vicesindaco Nicola Lodi ha urlato “comunista di m***a”.
All’arrivo del gruppo di contestatori, per evitare situazioni di tensione Anselmo propone di sedersi non prima di aver chiesto di dire “al Questore che siamo stanchi perché c’è una violazione sistematica”. Una violazione che è stata documentata dagli agenti e che, a seguito della denuncia dell’avvocato che arriverà, verrà usata per testimoniare eventuali trasgressioni.
La calma per la verità qualcuno la perde ma non tra coloro che manifestano contro la “propaganda istituzionale” dell’inaugurazione. Dai supporter di Alan Fabbri almeno un paio di volte si ascolta qualcuno gridare: “Ridicoli”. Gli animi si scaldano maggiormente quando viene spintonata, da un sostenitore del sindaco, una delle persone al seguito di Anselmo mentre polizia e carabinieri cercano di riportare immediatamente la calma.
Proprio in quel momento i manifestanti stanno cantando Bella Ciao mentre Alan Fabbri, accompagnato dall’assessore Alessandro Balboni oltre che da Nicola Lodi e Marco Gulinelli, inaugura la piazza facendo notare, piuttosto indispettito, che “essere antifascista quando non c’è il fascismo è facile”. Si spinge anche a parlare di “intimidazione da regime dittatoriale” dispiaciuto che venga “rovinato un bel momento per la città”. “Parlano di antifascismo – dice – ma il fascista qui è qualcun altro”.
Proprio mercoledì Anselmo ricordava che “sono trascorse solo due settimane da quando il Comitato regionale di controllo sulle comunicazioni aveva rilevato ben 17 violazioni, 17 casi in pochi giorni, nei quali gli strumenti di comunicazione che fanno riferimento al Comune e al sindaco hanno fatto propaganda a favore del candidato Alan Fabbri”.