Attualità
18 Maggio 2024
Partenza alle 20.45 da piazzale Medaglie d'Oro. Un momento collettivo con figuranti, sbandieratori, armigeri, musici di tutte le otto contrade estensi con in testa la Corte Ducale

Palio, stasera il Magnifico Corteo

di Redazione | 7 min

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Un nuovo capitolo del Palio di Ferrara si consumerà questa sera, sabato 18 maggio, con “Il Magnifico Corteo”, in partenza alle 20.45 da piazzale Medaglie d’Oro. Un momento collettivo con figuranti, sbandieratori, armigeri, musici di tutte le otto contrade estensi con in testa la Corte Ducale.

L’ordine di sfilata vedrà la Corte Ducale in testa seguita da Borgo San Giacomo, vincitrice del Palio edizione 2023 con la corsa dei cavalli, quindi San Benedetto, San Paolo, Santa Maria in Vado, San Giorgio, San Giovanni, Santo Spirito e San Luca.

Il Corteo Storico percorre piazzale Medaglie d’Oro, corso Giovecca, largo Castello, entra nel Castello Estense e arriva in piazza Castello. La Corte Ducale e le Contrade sostano all’interno del Castello Estense e in piazza Castello entra la Corte Ducale, quindi una Contrada per volta per l’iscrizione dei campioni al Palio 2024.

Il Corteo Storico, composto da oltre 1000 figuranti della Corte Ducale e delle otto contrade in riproduzioni fedeli di costumi d’epoca rinascimentale, rievoca i fasti della Corte estense, quando Ferrara era centro culturale grazie all’opera dei Signori della casata estense. Il Corteo, al suono di tamburi e chiarine, è una fastosa rievocazione; elmi, scudi, balestre, corazze, abiti, acconciature e monili, scenografie viaggianti, i figuranti fanno fare alle tante persone che assistono un vero e proprio salto nel passato. Una giuria, posizionata all’angolo dei 4S, composta da esperti, giudicherà i cortei per assegnare il premio “Nino Franco Visentini”, intitolato ad il maggior esponente dell’associazione “Este Viva” che alla fine degli anni ’60 riuscì a far rinascere “Il Palio di Ferrara”.

Ecco di seguito i temi scelti dalle contrade per dare vita al Corteo

Borgo San Giacomo
La Contrada di San Giacomo per il Magnifico Corteo 2024 si è ispirata all’affresco di Francesco del Cossa del mese di maggio di Palazzo Schifanoia, che raffigura il dio seduto sul suo carro e che regge nella mano destra il sole e nella sinistra un arco. Su questo tema abbiamo costruito un tableau vivant. Preceduto dalle ancelle che mimano il movimento del sole dal sorgere fino allo zenit, seguito dalle fidate Muse, Apollo siede sul suo carro insieme ad Aurora, la dea dell’alba pronto a scoccare con il suo arco le frecce che non portano una punizione mortale ma il trionfo della luce. A seguire nobili dame e damigelle che portano i principali simboli del dio: l’arco e le frecce, la lira e rami di alloro, sotto la cui pianta, secondo alcune antiche leggende il dio era nato.

Rione San Benedetto
Tematica Magnifico Corteo Rione San Benedetto Nella ricorrenza dei cinquecentocinquanta anni dalla nascita di Ludovico Ariosto, il Rione San Benedetto celebra il genio artistico del poeta con una rappresentazione liberamente ispirata a due canti dell’Orlando Furioso. Dalle parole e dai pensieri espressi ad alta voce dal poeta in persona, prenderanno vita i personaggi. Nella prima rappresentazione il popolo potrà vedere Bradamante, valorosa guerriera cristiana che insieme a Ruggero darà origine alla casa d’Este, che sconfigge il Mago Atlante accompagnato dall’Ippogrifo; grazie all’anello magico sottratto a Brunello su indicazione della maga Melissa. Nella seconda scena Astolfo, paladino di Carlo Magno, insieme a San Giovanni sale sulla luna rappresentata da una dama d’argento vestita che impugna uno scettro lunare e detiene le ampolle con i senni perduti. Astolfo dopo aver recuperato la propria ampolla e annusato il suo senno, recupera quello di Orlando custodito nell’ampolla più grande.

Rione San Paolo
Il magnifico corteo del Rione San Paolo, trae spunto da novelle, poesie, storie e cantari del Quattrocento, che raccontano il rapporto tra cibo e le classi sociali, come anche tra il cibo e momenti particolari del calendario liturgico. Il Rione ha chiamato il corteo “La fame e l’abbondanza” Cronache dalla tavola del Quattrocento e verrà suddiviso in quadri che rappresentano: La Carestia – La tavola dei Poveri il pane della Carestia – La tavola quaresimale il mangiar di magro – La tavola dei ricchi – Le nozze a Casa Bentivoglio. Per la composizione si è preso spunto da vari quadri collocati nel periodo storico che và dal medioevo al rinascimento.

Rione Santa Maria in Vado
L’esaltazione encomiastica delle virtù del duca Borso, patrono del Rione di Santa Maria in Vado, si contrappone al viaggio allegorico intrapreso dal suo antenato letterario e capostipite leggendario della Casa d’Este, il cavaliere saraceno Ruggiero, la cui unione con la bella e valorosa Bradamante è
ostacolata da numerose peripezie, tra cui l’approdo in sella all’Ippogrifo sull’isola della maliarda Alcina, fata maligna dell’illusione e del piacere. Nel racconto del canto VI dell’Orlando Furioso, messo in guardia dal paladino Astolfo, tramutato in mirto dalla stessa maga, Ruggiero dovrà affrontare tremendi avversari, tra cui una turba di mostri dall’aspetto animalesco, rappresentanti i Vizi, e pure le blandizie e le lusinghe femminili per uscire indenne dalla città dorata della maga e raggiungere il regno della fata benigna Logistilla. La Contrada di Santa Maria in Vado inscenerà l’episodio con la collaborazione dell’Accademia Corale Veneziani e la sua direttrice Teresa Auletta; esibirà inoltre un gruppo di musici che eseguirà musiche originali con riproduzioni di strumenti dell’epoca con la partecipazione di Carlo Braga e di Roberto Cattani dell’Enchiridion Consort.

Borgo San Giorgio
Il Corteo del Borgo San Giorgio ripropone al suo interno un fatto storico realmente accaduto: l’esecuzione capitale di Gian Ludovico dei Pio da Carpi. Il nobile aveva ordito, nel 1467, una congiura ai danni dell’allora Marchese Borso D’Este. Smascherato ed arrestato, venne condannato a morte insieme ad altri responsabili e familiari. Il fulcro della scena sarà composto da un carro, rappresentate il patibolo, in cui saranno presenti il boia, il suo aiutante e il condannato. Attorno si muoveranno altri carretti, tra cui quello del venditore di spezie, del casaro ed un ultimo con le fattezze di una taverna. Tutti questi elementi per rappresentare una giornata di mercato, luogo dove
venivano eseguite le condanne a morte. A chiudere il quadro l’arrivo del messo di Casa D’Este che leggerà pubblicamente la sentenza, autorizzando, a furor di popolo, il boia ad eseguire la decapitazione del Pio. A corollario di questo drammatico momento si muoveranno una serie di figure incappucciate: i Battuti Neri, rappresentanti di una confraternita laica, deputata a dar conforto
e degna sepoltura ai poveri disgraziati.

Borgo San Giovanni
Gli estensi da sempre affascinanti dai trionfi delle divinità antiche, lo dimostra la prima fascia del salone dei mesi di palazzo Schifanoia oppure l’opera commissionata da Alfonso I a Tiziano dove viene raffigurato l’incontro tra Bacco e Arianna. La contrada Borgo San Giovanni vuole rappresentare l’opera di Ovidio “la metamorfosi libro VIII”ed ecco perché in corteo scendono satiri, satirini e Baccanti. Una narratrice esporrà alcuni brani tratto da Ovidio.

Rione Santo Spirito
Il Magnifico Corteo del Rione Santo Spirito intende celebrare “il trionfo e festa della vittoria hauta” da Ferrara nella Battaglia di Polesella. Il 22 dicembre 1509 un episodio davvero eccezionale era infatti accaduto sulle rive del Po tra il Polesine e il territorio ferrarese: per la prima volta nella storia estense le artiglierie del duca Alfonso I d’Este e del fratello, il cardinale Ippolito, erano riuscite ad annientare una delle flotte navali più potenti al mondo, quella di Venezia. “Ebbe luogo spettacolo il fedele vostro popol la notte e ‘l che stesse, come in teatro, l’inimiche vele mirando in Po tra ferro e fuoco astrette”, ricorderà qualche anno più tardi Ludovico Ariosto nel Furioso
Traendo spunto dalle cronache dell’epoca, il corteo evocherà l’ingresso trionfale a Ferrara dei vincitori – avvenuto il 27 dicembre dello stesso anno – acclamati da “una folla di popolo esultante”, canti, “fragor de schiopi et stridi” e accompagnati dagli emblemi di questo epico trionfo unitamente a personificazioni allegoriche.

Borgo San Luca
Il corteo del Borgo San Luca di quest’anno rappresenterà un viaggio attraverso le quattro stagioni di vita della corte estense. La stagione che aprirà il corteo sarà la primavera, che riprodurrà la scena di innamorati immersi nel giardino di una delizia estense, seguita dall’estate descritta attraverso l’attività principe dei popolani, che è la mietitura. Poi arriva l’autunno, con la vendemmia che conduce l’immaginazione dello spettatore a rivivere le attività svolte dai contadini nelle campagne ferraresi. Infine, l’inverno offre una scena di caccia, attività di svago per allietare le giornate dei nobili che venivano accompagnati dalla corte, completando così un ritratto vivido e coinvolgente della vita di corte e del popolo attraverso le stagioni.

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