Sala gremita di persone per l’arrivo del vice premier Matteo Salvini a Ferrara. L’obiettivo della serata? Sostenere la campagna elettorale del sindaco Fabbri e presentare il suo libro Controvento. Salvini mette subito le mani avanti “non è un trattato manzoniano”. Un libro, sostiene il vice premier, da regalare “a chi non la pensa come noi. Non voglio vendere 100 mila copie ai leghisti per sentirmi dire bravo, è stato pensato proprio per abbattere gli stereotipi gruberiani su di me e sul mio partito, se accendi La7 alla sera sembra che il problema dell’umanità sia la Lega”. Ed è proprio questa l’accusa rivolta agli avversarsi politici, che descrivono la Lega utilizzando stereotipi definiti obsoleti “io sono antifascista, anticomunista e antinazista ma perché continuare sempre a guardare al passato?”
Tanti i temi toccati, in particolar modo quello del futuro in Europa. “Perché più Italia e meno Europa? – incalza Salvini – Se uno vuole più Europa c’è il partito di Renzi. Noi non siamo contro l’Europa ma i burocrati di Bruxelles la stanno distruggendo. Promuovere la pace non significa solo sfoderare la bandiera ma vuol dire fare l’esatto contrario di quello che stanno facendo Macron e Monti quando dicono che non escludono che i nostri soldati italiani verranno mandati in Ucraina. Lo dico qua e lo dirò in futuro, non ci sarà mai il consenso della Lega a mandare un solo nostro soldato in Ucraina. Alimentano continuamente i conflitti, io non voglio lasciare ai miei figli la terza guerra mondiale.” Poi scherza “Macron e Monti fanno una bella coppia, perché non partono insieme?”
L’attenzione ritorna sulle amministrative e il vice premier sembra ricordare con gioia la prima campagna elettorale con Alan Fabbri: “Tutto cominciò a Bondeno, ricordo la campagna elettorale entusiasmante in via Emilia – si rivolge a Fabbri – quando tu non pensavi di diventare sindaco e io vice premier. Tu e la tua squadra avete dato una nuova vita a Ferrara. C’era una Ferrara prima e c’è una Ferrara dopo. Durante i primi sopralluoghi in zona Gad io e Alan venivamo scortati e la gente aveva paura, vedere adesso bambini che giocano dimostra quanto la politica di questa giunta sia stata vincente. Quando perdi le elezioni non è mai colpa dei cittadini, significa che chi governa ha sbagliato qualcosa. Mi sento tranquillo nel poter dire che non ci saranno problemi a vincere le elezioni, stasera non sono qua a vendere fumo, chi ha scelto il cambiamento non è rimasto fregato. Ferrara non è più il fanalino di coda dell’Emilia-Romagna, spero che vinca le elezioni anche Donald Trump così l’anno prossimo potrete fare un concerto con Bruce e Biden all’insegna della gioventù”.
Il clima nella sala è sicuramente di festa e il sentimento è quello di andare verso una vittoria scontata. Dal presentatore e moderatore Rancan a Bergamini nessuno sembra avere dubbi: “Non ci sarà alcun ballottaggio”. A salire sul palco insieme a Salvini è poi tutta la lista della Lega. Il sindaco Fabbri, pur correndo con la sua civica, si mostra sicuramente vicino al suo partito ricordando che “la lista della Lega per me rappresenta molto, mi ricordo quando facevo i primi banchetti in un piccolo paesino e le persone mi sputavano addosso. Amministrare oggi una città così per me è un onore, anni fa era difficile che qualcuno si schierasse insieme a noi e oggi contiamo più di 180 persone che ci mettono la faccia. Abbiamo cercato di migliorare la città sotto ogni punto di vista, dall’ultimo sondaggio emerge che il 60% dei cittadini abbia scelto per il futuro ciò che Ferrara rappresenta oggi. In questa campagna elettorale ho ricevuto tantissimi attacchi personali poco costruttivi ma si sa – ride Fabbri – la struttura ossea che ho mi rende forte.”
L’elenco completo della lista: Nicola Lodi, Cristina Coletti, Pietro Scroccarello, Fabio Felisatti, Francesco Gattus, Stefano Perelli, Martina Laureti, Maria Grazia Cristofori, Jenny Amoroso, Massimiliano Guerzoni, Diego Guida, Dorota Kusiak, Giacomo Caniato, Erika Andreetti, Alessandro Misiani, Antonio Marzanati, Luigi Notarnicola, Beatrice Zaccarini, Paolo Bergonzoni, Evelyn Aghom, Simone Marzocchi, Paolo de Santis, Mauro Ballola, R. Impagnatiello, Paolo Scalambra, Monica Manfredini, Emanuela Barzan, Mauro Magni, Andrea Martinelli, Stefano Franchini, Giovanni Cavicchi, Daniele Travasoni.
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