Diego Marescotti, il candidato del Pd che nel giugno 2020 ha patteggiato la pena ad un anno e 4 mesi di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta, ha l’involontario merito di aver dimostrato che il re è nudo. L’inganno è svelato.

L’aspirante sindaco Fabio Anselmo, l’inflessibile e rigoroso paladino della legalità, ha convocato d’urgenza una conferenza stampa per fare una clamorosa retromarcia. Contrordine compagni, salvate il soldato Marescotti, ha tuonato Anselmo: va bene essere inflessibili ma solo se i guai giudiziari toccano gli avversari, quelli di destra non si permettano di metterci sotto esame come noi facciamo sempre con loro. I giustizialisti siamo noi, che diamine!

Parliamo piuttosto dell’on. Montaruli, glissa quindi Anselmo. Come dite? Cosa ci azzecca con Ferrara? Nulla, ma serve per non parlare di Marescotti! Non è candidata a Ferrara a differenza di Marescotti? Dettagli! Si è subito dimessa da sottosegretario? Chi se ne frega! A livello nazionale i condannati del Pd sono almeno 10 o 20 volte quelli di Fdi? Fate finta di nulla, la verità è solo quella utile al partito, non avete letto Lenin? Che compagni siete! Questa in sostanza la difesa di Anselmo.

Decisamente non una delle sue migliori performance.

Per chi aveva ancora qualche dubbio sulla doppia morale della sinistra, uno spettacolo che non ha prezzo vedere il nostro Robespierre in salsa estense arrampicarsi disperatamente sugli specchi.

Si chiama eterogenesi dei fini.

Sen. Alberto Balboni (Fdi)