Politica
6 Maggio 2024
Zonari: “L’amministrazione della città negli ultimi cinque anni non ci è piaciuta per niente. Non solo non ne condividiamo la visione, ma ci sentiamo di dire che non la vediamo affatto"

La Comune presenta il programma. “Realizzato in 7 mesi con più di 40 incontri”

di Redazione | 4 min

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Anna Zonari ha riempito la Sala Estense, nonostante la domenica “da mare”, in occasione della presentazione del suo programma elettorale. Un programma che non è propriamente “suo”, ci tiene a precisare, ma che è “la sintesi di un movimento dal basso di cittadine e cittadini che hanno voluto dare voce a una serie di istanze che a Ferrara facevano fatica ad arrivare ai piani più istituzionali della vita politica”. 

La candidata sindaca ribadisce infatti che il metodo de La Comune è la democrazia partecipata, attraverso la quale riportare finalmente gli astensionisti al voto e, ricorda, che “solo alle ultime amministrative il 40% degli aventi diritto non ha votato al ballottaggio, questo è un grosso problema per la democrazia”. Diverse forze politiche del centro sinistra hanno deciso di supportare questo metodo partecipativo, tra cui Sinistra Italiana, Europa Verde e Possibile. 

Ma soprattutto, questa coalizione nasce perché “l’amministrazione della città negli ultimi cinque anni non ci è piaciuta per niente”, afferma Zonari. “Non solo non ne condividiamo la visione – continua -, ma ci sentiamo di dire che non la vediamo affatto. Questa amministrazione non è stata in grado di contrastare i gravi problemi che affliggono il nostro territorio. L’astensionismo, risorse e università non valorizzate, giovani che trovano lavoro altrove, inquinamento, crisi della sanità e tanto altro. Il nostro è un programma che abbiamo realizzato in sette mesi, con più di quaranta incontri con esperti e con abitanti delle periferie e delle frazioni. È un programma a misura di tutte e tutti, indipendentemente dall’identità di genere, di età, di provenienza geografica o di confessione religiosa”.

La lista de La Comune si compone di tante donne, giovani e professionisti: sul palco, tra gli altri, sono intervenute Malek Fatoum, laureata in ingegneria a Ferrara che si batte contro i pregiudizi razziali; Marta Leoni (Possibile), psichiatra che vuole porre attenzione sul tema della salute mentale nei giovani; Giulia Fiore, sociologa attenta alla figura dei volontari e il più giovane Federico Besio, attivista di Europa Verde che desidera una vera città universitaria.

Zonari non risparmia una stoccata all’attuale amministrazione: “Immaginate quante migliaia di euro sono state spese per affiggere questi enormi manifesti in tutta la città? Anche questo tema è politica per noi. Se avessimo avuto queste ingenti somme, avremmo istituito un fondo, per esempio per contrastare le disuguaglianze, o per supportare il lavoro dei giovani. Certamente non per propaganda elettorale”. La candidata sindaca dichiara che “al termine della campagna elettorale pubblicheremo sul nostro sito la somma spesa, che si aggirerà intorno agli 8mila euro. Una somma raggiunta con il nostro autofinanziamento”.

Caposaldo del programma de La Comune è la partecipazione. Ma non mancano prevenzione e progettazione, temi importanti sui quali si sofferma Andrea Firrincieli, nella lista dei candidati. L’ex colonnello dei carabinieri, ora in pensione e attivo nel volontariato, ricorda le cento donne uccise ogni anno, i tre morti al giorno sul lavoro, i senza dimora abbandonati e lasciati a morire in strada. “Queste non sono emergenze – afferma –, sono fenomeni cronici e come tali vanno affrontati. Per questo gli amministratori devono essere professionisti competenti e non possono esseri presi a caso solo perché hanno preso mille o duemila voti”. Continua Firrincieli: “Alla base della progettazione e della prevenzione c’è la conoscenza dei dati, ma ad oggi dell’ufficio statistica del Comune c’è solo la tabella. L’ufficio è vuoto, come quello dei minori che è vuoto da due anni”.

Enrico Beccarini, ingegnere meccanico che ha lavorato per ventinove anni al Petrolchimico, insiste sull’investire nella ricerca e nello sviluppo sostenibile ribadendo che Ferrara avrebbe le carte in regola per farsi promotrice, in un territorio ad alto tasso di inquinamento come la Pianura Padana, dell’economia circolare “che creerebbe nuovi posti di lavoro”. 

“Ferrara città parco”, è la visione de La Comune. Non solo delle biciclette, sebbene anche loro denuncino il traffico di auto e camion nel centro storico e che “città delle biciclette lo è rimasto solo sui cartelli stradali”, commenta Firrincieli. “Una città parco non è un sogno bucolico – interviene Romeo Farinella, professore di Progettazione urbanistica di Unife e candidato con Zonari -, ma un progetto politico strutturato sul principio della rigenerazione ecologica. Noi non crediamo che Ferrara non possa ospitare grandi eventi, ma non può farlo come è stato fatto fino ad ora. È necessario riflettere sul territorio della città, sui suoi spazi e come poter utilizzare gli spazi storici e naturali. Invece, con questa logica della città evento dimentichiamo che siamo cittadini, prima di essere consumatori”.

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