Politica
4 Maggio 2024
La giustificazione del direttore generale: "Li abbiamo spesi per tutelare i nostri lavoratori, sgravando le aziende sanitarie dall'affrontare direttamente tali costi"

Donazioni Covid, il Comune “ammette” di essersi tenuto i soldi

di Redazione | 4 min

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E’ una replica che assomiglia molto a un’ammissione di colpa, quella che il Comune di Ferrara, attraverso il direttore generale Sandro Mazzatorta, invia come ‘rettifica’ al nostro quotidiano dopo l’inchiesta sui soldi dei ferraresi destinati all’emergenza Covid per l’ospedale di Cona. E’ una nota nella quale, volontariamente o meno, il Comune conferma di essersi trattenuto il denaro delle donazioni e che l’appello del sindaco Fabbri del novembre 2020 ha sortito l’effetto contrario: nemmeno un euro, come dimostrato dalla nostra inchiesta, è stato devoluto all’ospedale di Cona. L’Amministrazione, come si evince anche dalla nota di ‘rettifica’, ha utilizzato i denari per coprire spese proprie.

Tentando di farla passare come precisazione, Mazzatorta nella sua nota ammette esplicitamente che le somme confluite sul conto corrente aperto dal Comune per la raccolta fondi non sono state devolute all’ospedale per la copertura delle spese urgenti legate all’emergenza Coronavirus, come invece annunciato dal sindaco di Ferrara. La premessa è questa: “I donatori durante l’emergenza Covid-19 – spiega infatti il direttore generale – hanno fatto affluire sul conto corrente, attivato dall’Amministrazione comunale e dedicato all’emergenza pandemica, la somma complessiva di 47.950 euro. Di questi, 35 mila euro sono stati devoluti dalla società Holding del Comune di Ferrara (versamento di 30 mila euro) e dall’Afm Farmacie comunali di Ferrara (versamento di 5 mila euro). La somma restante, poco meno di 13 mila euro, è stata donata da 108 cittadini a cui ancora oggi va il nostro sentito ringraziamento. La somma ad oggi spesa è stata di 18.775 euro, utilizzata per sostenere acquisti, tanto necessari in quel difficile periodo, di dispositivi e servizi sanitari: tamponi per test rapido su sangue, mascherine, tamponi rapidi per l’attività di screening”.

E’ nelle parole successive di Mazzatorta che arriva la conferma, più che una rettifica, di quanto rivelato da Estense.com: “L’obiettivo, infatti – spiega Mazzatorta – è stato quello di sostenere direttamente – con i circa 13 mila euro ricevuti dalle donazioni dei cittadini – i costi dei servizi e dispositivi sanitari per affrontare l’emergenza pandemica e tutelare i nostri lavoratori, sgravando così le aziende sanitarie del territorio, già oberate di lavoro, dal sostenere direttamente questo onere e queste spese. Dunque, quei 13 mila euro sono stati utilizzati per la piena funzionalità della macchina pubblica, non scaricando tali incombenze sulle aziende sanitarie del nostro territorio”. Dunque, i soldi non sono andati ai beneficiari voluti dai donatori, ovvero i reparti Covid dell’ospedale di Cona, come Estense.com ha correttamente riportato. E il Comune in realtà non ha scaricato alcuna azienda sanitaria da incombenze come quelle di dotare i dipendenti di mascherine e procurare test rapidi, come forse avrebbe sperato l’Amministrazione comunale.

Viene poi ulteriormente precisato – ed è un’ulteriore conferma di quanto avevamo scritto – che la somma ad oggi rimasta sul conto di tesoreria è di 29.175 euro: “Tale somma – illustra il direttore generale – è stata contabilmente vincolata dall’ente, in attesa di specifici accordi con le aziende sanitarie per la relativa destinazione”. Vincolo che risulta quantomeno ‘singolare’, dato che l’obiettivo delle donazioni riguardava un intervento “urgente”, quindi non procrastinabile a seconda della volontà della giunta Fabbri.

Quando alla “differente vicenda della donazione del Comune a favore dei Reparti Covid dell’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna e dell’Azienda Usl di Ferrara”, accennata sempre nel nostro articolo, Mazzatorta riferiscde che “la donazione del Comune ammonta complessivamente ad 34.094 euro; sulla base degli impegni presi dal sindaco, l’Amministrazione comunale ha deciso di effettuare tale donazione a favore dei Reparti Covid dell’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna e dell’Azienda Usl di Ferrara”. Altra conferma della bontà delle nostre affermazioni arriva attraverso la nota comunale: “È vero che la somma corrisponde alle ‘economie’ di spesa del personale (dunque nulla a che vedere con i fondi raccolti dalle donazioni, ndr), derivanti dagli stipendi non corrisposti ai dipendenti comunali che avevano aderito ad uno sciopero nel novembre 2020 per dissenso nei confronti del piano assunzionale. Ma è altrettanto vero che sono stati il sindaco e la Giunta (delibera di Giunta del 23 novembre 2021 n. 520) a volere questo vincolo di destinazione a favore delle due aziende sanitarie, destinazione per nulla scontata o dovuta”.

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