Esposto alla Procura della Repubblica da parte del Forum Ferrara Partecipata per l’antenna in via Caldirolo. Il palo telefonico, installato alla fine del 2023 e alto circa 30 m sarebbe visibile anche dal parco della Mura da cui dista sono 45 m.
“In attesa dell’esito dell’esposto, – fanno sapere – il Forum Ferrara Partecipata rileva come ancora una volta questa amministrazione abbia dimostrato poca sensibilità nei confronti del patrimonio culturale e ambientale della nostra città”.
Questo perché “il Regolamento Urbanistico Edilizio del Comune di Ferrara (vigente fino all’adozione del Pug) stabilisce ‘una distanza minima di 150 metri degli impianti di trasmissione di segnali via etere dai percorsi e punti di valore panoramico’”.
Il Forum precisa anche che “dalla risposta dell’Amministrazione all’interpellanza del gruppo consiliare Pd presentata nel mese di novembre 2023, è emerso che il competente Settore Governo del Territorio – U.O. Pianificazione generale e paesaggistica, rilevate due “interferenze” in merito al Rue, ovvero l’impatto della trasformazione rispetto ai punti di vista panoramici e l’impatto paesaggistico prodotto, invitava la società interessata a predisporre uno studio adeguato a verificare l’impatto dell’intervento previsto e a identificare opportuni provvedimenti volti a minimizzare gli eventuali impatti”.
La integrazione della società, fanno sapere dal Forum, così concludeva: “‘Si può ragionevolmente concludere che si ritiene contenuto l’effetto della stazione radio base sul contesto paesaggistico e culturale di riferimento e che la vegetazione già presente sia sufficiente alla mitigazione dell’impatto paesaggistico’. A seguito di ciò, senza procedere ad uno specifico controllo l’intervento veniva autorizzato”.
Se però “fosse stato compiuto un controllo, si sarebbe accertato che la struttura era visibile dalle mura e che l’impatto non era limitato. Il Rue, infatti, prevede elementi di rischio quali: il ‘degrado delle viste panoramiche da e verso mura e sottomura per interventi impropri sia edificatori che sugli spazi aperti’, la ‘tutela delle visuali panoramiche dei percorsi di rilievo paesaggistico che si sviluppano sugli alti terrapieni e nell’ampio vallo sottostante’ e la ‘salvaguardia della panoramicità dei percorsi di rilievo paesaggistico sui terrapieni delle mura e nel vallo sottostante attraverso fasce di rispetto panoramico all’interno delle quali per ogni intervento consentito sia edificatorio che sugli spazi aperti si dovrà verificare l’impatto paesaggistico prodotto’”.
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