Copparo. Alle critiche giunte dal Pd locale sul taglio delle risorse al centro nuoto riguardante il contratto per la piscina di Copparo, rispondono il sindaco Fabrizio Pagnoni e il vicesindaco Simone Grandi. “I consiglieri Pd non si devono preoccupare: proprio i provvedimenti di revisione della concessione della gestione – spiegano – hanno consentito di salvare dalla chiusura la piscina e gli impianti sportivi annessi”.

Prima di entrare nel merito, sindaco e vicesindaco compiono due precisazioni: “Durante la pandemia l’Amministrazione ha sostenuto in diversi modi e a più riprese le attività sportive: al Centro Nuoto, oltre al mantenimento delle contribuzioni e del sostentamento previsto dalla convenzione, sono andati contributi per oltre 100mila euro. Così, per la successiva crisi energetica, quando la società è stata anche accompagnata nella partecipazione ai bandi regionali. In secondo luogo, l’operazione di riequilibrio è stata sviluppata conducendo verifiche e attività molto complesse e serrate. Si tenga conto, quando si intende accusare gli amministratori di cattiva volontà o irresponsabilità, che al tavolo si sono seduti gli uffici del Comune di Copparo, che hanno vincoli tecnico finanziari stringenti, fino alle valutazioni della corte contabile amministrativa, e i consulenti dei gestori, dal momento che il Cnc ha incaricato professionisti specializzati dell’Università di Ferrara “Consorzio in futuro ricerca – Cfr” per proporre un piano”.

“E proprio questo piano di riequilibrio economico finanziario, proposto nei tempi e nelle risorse – aggiungono Pagnoni e Grandi – è stato accolto dall’Amministrazione. Ovvero, gli elementi di cui stiamo parlando, prolungamento della concessione per un ulteriore triennio, fino al 2029, e un contributo economico di 70mila euro, dal 1° gennaio 2024 e per tutto il periodo residuo, rappresentano il quadro complessivo delle richieste avanzate dagli esperti incaricati dal Cnc nel febbraio 2024, che è stato accettato per dare continuità alla gestione dell’impianto. Nel 2009, ad inizio dell’attività delle nuove piscine, la convenzione per la gestione era stata prorogata con scadenza 2026, prevedendo nel contratto una contribuzione iniziale che doveva essere negli anni decurtata sino ad azzerarsi al 31 dicembre 2023. Inutile dire il contrario: è evidente dalle perizi dei consulenti, così come lo è la situazione disallineata e compromessa, che abbiamo trovato nel 2019, congelata per le emergenze, ma necessariamente da affrontare ora per non chiudere gli impianti”.

“È certamente più semplice la strumentalizzazione politica, piuttosto della complessa illustrazione dei fatti – concludono sindaco e vicesindaco – ma siamo amministratori e come tali dobbiamo rendere conto a tutti i cittadini a cui appartengono le risorse di cui stiamo parlando, che peraltro sono rigorosamente normate”.