Attualità
24 Aprile 2024
Il presidente del Meis di Ferrara: "Una conferma della grande attenzione che il Capo dello Stato ha sempre avuto per i testimoni degli orrori dell'Olocausto"

Dario Disegni riceve l’onorificenza da Sergio Mattarella

di Redazione | 2 min

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Un riconoscimento voluto da Sergio Mattarella quello che ha ricevuto Dario Disegni, tra incredulità ed emozione. Il nome del presidente del Meis di Ferrara è infatti nella lista degli uomini e delle donne che hanno ricevuto l’onorificenza di Commendatore ordine al merito della Repubblica, pubblicata sul sito del Quirinale.

“Non ho ancora ricevuto le motivazioni con le quali il presidente della Repubblica Mattarella ha ritenuto di attribuirmi questo merito – afferma Disegni -. Mi pare una conferma della grande attenzione che il Capo dello Stato ha sempre avuto per i testimoni degli orrori dell’Olocausto. Ricordo che nel 2020 ha nominato Sami Modiano, sopravvissuto alle brutalità di Auschwitz, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica”.

Dario Disegni è anche presidente della Comunità ebraica di Torino, eletto all’unanimità nel 2023 e al suo terzo mandato consecutivo. E’ anche alla guida della Fondazione beni culturali ebraici in Italia, oltre che del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah della città estense. Dopo la laurea in legge, diritto internazionale, ha svolto attività di ricerca ed è entrato all’Ufficio studi della Compagnia i San Paolo.

Il lavoro al Museo di Ferrara lo appassiona particolarmente: “Il nostro obiettivo è far conoscere la storia della cultura ebraica come antidoto all’antisemitismo – afferma Disegni -. L’apprezzamento del Quirinale è anche uno stimolo a continuare nel nostro impegno. Ma questo è un riconoscimento che sento di dover condividere con tutte le persone che hanno lavorato con me nel corso degli anni, nel mondo della cultura e dell’ebraismo italiano, cercando di ottenere risultati importanti che mi auguro possano essere stati raggiunti”.

“Personalmente combatto una battaglia culturale ed educativa – ha detto durante un intervento del 9 aprile, in occasione della marcia per Emanuele Artom -, tanto più importante, credo, in un momento così drammatico della nostra storia. La cultura e l’educazione sono da sempre i percorsi da cui ripartire per costruire una società più giusta. Manteniamo nella memoria le pagine oscure del Novecento e scriviamone di nuove nel segno della pace e dello sradicamento di ogni forma di antisemitismo e odio della diversità”.

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