Giovani, frazioni, ambiente, economia e società. Sono queste le parole con le quali possiamo riassumere il programma di Fabio Anselmo presentato nella tana del lupo, San Martino, una di quelle frazioni su cui Alan Fabbri ha basato la scorsa campagna elettorale.
Campagna elettorale che normalmente si basa su un programma che rispecchi quello che una volta eletti possa diventare il programma di mandato ma, dice Anselmo, “sfido chiunque a trovare il programma di Alan Fabbri”. In molti, negli ultimi mesi, hanno chiesto al candidato del centrosinistra quale fosse il suo e “all’inizio poteva anche essere una critica giustificata” anche se molte sono state le occasioni pubbliche in cui sono state date anticipazioni.
“Propaganda” la definisce l’avvocato, “un metodo che usa la Bestia”, quello di “deviare l’attenzione, spesso dileggiando”. Un metodo portato avanti anche da “persone che spesso scrivono in maniera apparentemente pacata, dando un messaggio apparentemente pacato”. Esperienze già vissute nei casi giudiziari che ha dovuto affrontare come quello di Stefano Cucchi o Federico Aldrovandi, un metodo usato per “spostare l’attenzione dal nodo del problema”. Il metodo insomma “di questa giunta che non ha un programma e che si presenta con risultati che sono pseudo risultati che non corrispondono al vero”.
Un programma di tutti e infatti a presentarlo c’è un rappresentante per lista alcuni dei quali come Arianna Poli (Coalizione Civica, ma che si presenta con la lista Anselmo Sindaco) e Tommaso Lanzoni (I Civici) giovanissimi ma già pronti e preparati davanti ai tanti presenti. Quest’ultimo spiega come Ferrara debba tornare a “essere un luogo in cui restare” nonostante oggi lui non veda “speranze nei miei coetanei perché la destra non ha fatto nulla”. Serve una città a misura di giovane e di studente e “Fabio vuole parlare ai giovani ragionando con loro non facendosi paladino delle loro istanze senza fare nulla di concreto come l’amministrazione attuale”.
“Il bello di questo percorso – aggiunge Arianna Poli – è quello di riprenderci i nostri piccoli spazi per poter partecipare alla vita cittadina”. Parala di spazi culturali e di aggregazione che “spesso sono sinonimo di crescita”. Spazi di cultura dal basso che riportino fiducia nella cittadinanza e nelle persone che vogliono continuare a vivere la città. “Temo – dice – che quello che ci è stato proposto negli ultimi tempi non sia un futuro che merita di essere vissuto”. Ed è quindi da “questi piccoli spazi dobbiamo ripartire, dalle frazioni fino al centro” che su deve ricostruire la fiducia che scema.
Marina Contarini di Sinistra Unita per Anselmo punta invece su stato sociale, lavoro e turismo di qualità. Punta sul “rilancio del petrolchimico attraverso un progetto connesso di riciclo plastica”, su “spazi accessibili” e tutela ai diritti e alle marginalità che si possono finanziare evitando “manovre azzardate e improvvide come quella di Amsef per finanziare eventi”. Dice no alla “monocultura delle fiere e del cibo” e chiede che i concerti rientrino “in un piano strategico complessivo” ma soprattutto il ritorno a una “produzione culturale” evitando di acquistare pacchetti main stream”.
Danny Farinelli di Azione rimarca l’importanza della Zona Logistica Semplificata mentre ricorda che “mancano ancora i decreti attuativi da parte della presidenza del consiglio” che fa parte della stessa coalizione che governa Ferrara. Non dimentica però il clima e il lavoro che ha nelle politiche per la famiglia uno dei suoi principali alleati. L’ambiente è al centro dei punti sottolineati dai 5 Stelli con Francesco Reitano che invita a riflettere “non solo sulla necessità di salvaguardare il pianeta” ma anche sull’ambiente come “valore”. “I problemi ambientali – dice – colpiscono prima e con maggior violenza sempre i più deboli”. All’attuale sindaco invece ricorda il suo slogan: “Abbiamo ancora molto da fare”. “Si – dice Reitano – praticamente tutto”.
A chiudere il Pd con il segretario Alessandro Talmelli e il candidato Valerio Aldighieri che puntano sulle frazioni. “Abbiamo – dice il segretario – l’obiettivo di costruire la comunità di Ferrara”, una comunità che veda le frazioni protagoniste nel governo della città. Una comunità che “non distingua tra amici e non amici” e dove non si debba “dipendere dal numero di telefono di un amico”. Se Aldighieri nel suo discorso si sofferma sulla necessità di “forti investimenti sui servi” Talmelli propone la riapertura delle “consulte territoriale, quelle che noi siamo abituati a chiamare circoscrizioni”, e la creazione di una “cittadella del volontariato” al San Rocco dopo che il “Csv è stato spodestato”.
“Oggi – conclude amaro Anselmo – avrei portato una pietra per inaugurare qualcosa”.
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