di Elena Coatti
“Adesso basta!” è il grido della mobilitazione proclamata a livello nazionale da Cgil e Uil, prevista per giovedì 11 aprile. I due sindacati hanno infatti indetto uno sciopero delle ultime quattro ore del turno di lavoro per tutti i settori i privati e, a Ferrara, un presidio davanti alla sede di Confindustria (via Montebello 33) dalle ore 14:30 alle 16:30.
Gli obiettivi dello sciopero sono stati presentati presso la sede di Cgil Ferrara dai segretari generali Veronica Tagliati (Cgil) e Massimo Zanirato (Uil): zero morti sul lavoro e salute e sicurezza dei lavoratori, una giusta riforma fiscale e un nuovo modello sociale di fare impresa.
“Le ragioni dello sciopero sono in continuità con la mobilitazione che abbiamo messo in campo nel 2023 – dichiara Tagliati -, durante la quale abbiamo contestato i contenuti dell’allora documento economico finanziario del Governo, per poi arrivare allo sciopero in occasione della legge di bilancio dello scorso anno. Siamo stati inascoltati da parte di questo Governo rispetto alle nostre rivendicazioni, in particolare su tutto ciò che attiene al nuovo modello sociale di fare impresa più equo e sostenibile”.
“Sono 12 milioni i lavoratori interessati nel 2024 dal rinnovo del contratto collettivo nazionale – continua la segretaria generale di Cgil Ferrara – e uno degli strumenti per tutelare la capacità di potere d’acquisto delle retribuzioni sono proprio questi rinnovi che dovrebbero andare a recuperare il gap inflattivo. Come l’anno scorso, continuiamo a contestare la flat tax e chiediamo un equo sistema fiscale per cui chi più ha, più paga”. Un sistema, dunque, che vada a tassare gli extra profitti e le rendite immobiliari e finanziarie “che oggi hanno una tassazione ben più bassa del lavoro dipendente”, ricorda Tagliati, in modo da recuperare risorse per i servizi pubblici.
Ultimo obiettivo, non certo meno importante, riguarda il dato allarmante delle morti sul lavoro. Un dato che cresce laddove persistono sfruttamento, precariato e frammentazione del sistema produttivo. “Noi chiediamo l’abolizione dei subappalti a cascata – afferma Tagliati – e di intervenire in maniera puntuale sull’attività di prevenzione degli infortuni. Le imprese che non rispettano le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro devono essere fermate, a maggior ragione in un Paese che solo nel 2023 conta quasi 3 morti al giorno e in cui aumentano del 19,7% le malattie professionali”.
Oltre alla segmentazione del lavoro con il sistema degli appalti che, specifica Tagliati, “è volto a ridurre i costi dell’impresa e non per impiegare lavoratori specializzati, un altro elemento di sfruttamento in particolare del lavoro femminile è il part-time involontario, per cui le donne sono soggette a ricattabilità da parte del datore di lavoro incidendo così anche sul diritto di sciopero”.
“Continuiamo ad essere in due e non in tre – spiega Zanirato – perché pur essendo partiti da posizioni unitarie di Cgil, Cisl e Uil, c’è stata nella fase di costruzione della finanziaria del 2024 da parte del Governo una valutazione diversa per la quale il segretario generale Cisl ha dichiarato che ‘danno un giudizio articolato non privo di luci sulla manovra’, e questo ci convince ancor di più che la nostra è la posizione più giusta e corretta”.
“Su tutte queste rivendicazioni e sul tema della sanità – conclude Zanirato – scenderemo nuovamente in piazza, questa volta a Roma, il 20 aprile per una grande manifestazione. Non vogliamo fare una battaglia solamente di resistenza, vogliamo condizionare le posizioni politiche attraverso questi movimenti di piazza continuando a rappresentare gli interessi del mondo del lavoro e delle pensioni”.
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