Spettacoli
29 Marzo 2024
La band attesa sul parquet della Baltur Arena nell’Halftime Show in occasione della partita Sella Cento - Benacquista Assicurazioni Latina di sabato 30 marzo

I Westfalia: “Non vediamo l’ora di suonare nell’intervallo, vogliamo trasmettere al pubblico energia e identità”

(Foto di Daria Galli)
di Redazione | 4 min

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Cento. Sono carichissimi e pronti a portare la loro straordinaria energia sul parquet della Baltur Arena: parliamo, ovviamente, dei Westfalia, la band che si esibirà nell’Halftime Show AtmosfHera in occasione di Sella Cento – Benacquista Assicurazioni Latina, sabato 30 marzo alle 19.

Nei giorni che portano a questa performance, il frontman e cantante della band Vincenzo Destradis ha rilasciato un’intervista al team comunicazione della Benedetto, raccontando la storia della band, le loro prospettive future e, naturalmente, le emozioni alla vigilia di una nuova esperienza come quella dell’Halftime Show powered by Hera.

“I Westfalia nascono ormai parecchi anni fa, nel 2017”, racconta Destradis. “All’inizio suonavamo cover poi nel 2019 abbiamo deciso di metterci in gioco scrivendo la nostra musica perché ci siamo resi conto che avevamo del potenziale. Io e Davide, il bassista, ci siamo conosciuti ai seminari di Siena Jazz e lui a sua volta conosceva già Jacopo ed Enrico, rispettivamente batterista e tastierista, con cui aveva già suonato. La nostra storia è quella di una band che vive una specie di relazione a distanza, perché io e Davide viviamo a Bologna mentre Enrico vive a Mantova e Jacopo a Reggio Emilia. Quando abbiamo iniziato a scrivere brani nostri ci siamo resi conto che potevamo comunicare qualcosa di nostro e di personale, ci siamo messi alla ricerca e non ci siamo mai fermati”.

Per i Westfalia il mondo del basket è un territorio sostanzialmente inesplorato, ma l’embrione della passione per lo sport che tende al cielo si legge nelle parole del loro frontman: “Davide conosce un po’ meglio la pallacanestro mentre io sono un occasionale: guardo i Mondiali ma non sono mai stato al palazzetto quindi sono molto carico per il match. Mi aspetto di restare stupito dall’energia che regala questo sport con i suoi ritmi alti, credo che percepirò molto l’energia degli atleti e la velocità del gioco”.

Il parquet della Baltur Arena si trasformerà quindi, anche per loro, in palcoscenico; una nuova esperienza che i Westfalia non vedono l’ora di affrontare: “Non succede tutti i giorni di suonare nell’intervallo di una partita! Anche se il tempo a disposizione è pochissimo vogliamo trasmettere la nostra identità, sia musicalmente che con i nostri testi, al pubblico”.

Il paragone con i mega-eventi sportivi è quasi naturale: “Quando penso agli artisti che si esibiscono durante gli eventi sportivi mi vengono in mente quei palchi grandissimi come quello del Super Bowl; la produzione ovviamente è diversa ma sono tutti eventi che hanno una presa incredibile ed il contesto ed il pubblico sono differenti da quello a cui sei abituato nei concerti, quindi anche l’energia che ti da è diversa”.

A caratterizzare fin da subito i Westfalia è la lingua inglese dei loro pezzi, frutto di una precisa scelta musicale, estetica e di filosofia della band: “Scriviamo i nostri testi in inglese perché ci sentiamo di appartenere ad un mercato musicale che va oltre i confini italiani, in questo disco nuovo abbiamo deciso di dettare una direzione musicale diversa dal passato e quindi pensare di cambiare l’aspetto linguistico poteva diventare molto disorientante. Nulla, ovviamente, ci vieta di tenere anche qualche brano in italiano, magari nei prossimi lavori, ma cambiare lingua comporta cambiare anche l’estetica e la direzione di un progetto, quindi è un passo che bisogna fare con molta consapevolezza”.

Spazio anche per una riflessione sull’esperienza vissuta a X Factor, che secondo Vincenzo Destradis ha insegnato molto alla band: “Il palco di X Factor ti mette una certa responsabilità, e l’esperienza ha cambiato il nostro modo di vivere il live e di comunicare, ed allo stesso tempo ci ha fatto capire che alcune cose non risuonavano con noi, perché non ci sentivamo un progetto “da X Factor”, però è stata per noi un’esperienza molto importante con degli aspetti positivi e negativi che ci ha resi il progetto che siamo ora”.

“Il nostro sogno” – conclude il cantante – “è quello che stiamo realizzando, ovvero suonare in ogni angolo del globo: in estate suoneremo nel Regno Unito, a novembre faremo un tour in Europa tra Germania, Svizzera ed Olanda, ma speriamo di varcare presto anche il confine continentale!”

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