Goro. Il 28 marzo sarà l’ottantesimo anniversario dell’Eccidio della Macchinina, una strage fascista avvenuta nel 1944 a Goro nella quale persero la vita 5 uomini. L’amministrazione comunale invita la cittadinanza a partecipare alla commemorazione che si terrà mercoledì 27 marzo in municipio.

L’evento inizierà alle ore 9.45 con i saluti delle autorità, tra cui la sindaca di Goro, Marika Maria Bugnoli, il presidente della Provincia di Ferrara, Gianni Michele Padovani, la consigliera regionale, Marcella Zappaterra e l’assessora alla Cultura e Istruzione, Daniela Mangolini.

Seguirà, alle ore 10.15, l’intervento “La ricerca della verità” a cura del Direttore dell’Archivio di Stato, Dott. Davide Guarnieri, che esplorerà l’importanza della verità storica.

Dalle 10.30, le presentazioni educativo-culturali vedranno protagonisti gli studenti dell’I.C. “A. Manzoni” sotto la guida del dirigente scolastico, Gianni Luca Coppola, e le classi quinte della Scuola Primaria di Goro con il progetto “Ricercare la pace” e la Classe terza F della Scuola Secondaria di 1° Grado di Goro con il progetto “Cronisti in classe”.

Alle 11.15, si terrà un momento di omaggio e ricordo con la presenza del Prefetto di Ferrara, Massimo Marchesiello, per ricordare i nostri concittadini internati nei lager nazisti: Lotario Tiberio Buzzi, Nino Conventi, Giulivo Farinelli, Albino Gennari, e Silvano Viviani.

A seguire sarà inaugurata la mostra documentaria “Le vite spezzate dei Martiri della Macchinina”, curata da Odino Passarella e Nickolas Bellotti. Un’immersione profonda nella storia dell’eccidio, offrendo ai visitatori l’opportunità di esplorare documenti e fotografie inedite e restaurate. L’esposizione vuole rendere omaggio ai martiri e ai sopravvissuti di questo tragico evento, ricordandone le storie attraverso il potere evocativo delle immagini e dei documenti storici

La cerimonia culminerà alle 11.45 presso il Monumento ai Martiri della Macchinina con gli interventi dell’Anpi Provinciale di Ferrara, rappresentata da Antonella Guarnieri, dello scultore Maurizio Bonora, e dei famigliari dei martiri, seguiti dalla benedizione e dalla deposizione della corona.