Andrà nuovamente a processo Michele De Vincentis, l’ex comandante dei vigili del fuoco, oggi accusato di omicidio colposo per la morte di Marco Galan, il pompiere scomparso a 58 anni nel dicembre 2021, dopo aver trascorso quindici anni in stato vegetativo, a seguito di un grave incidente sul lavoro.
La decisione è arrivata durante l’udienza preliminare di ieri, martedì 19 marzo, quando il gup Carlo Negri ha chiesto il rinvio a giudizio per il militare, difeso dall’avvocato Cosimo Zaccaria, che – a seguito della morte di Galan – tornerà quindi di nuovo davanti al giudice con una imputazione però diversa rispetto a quella per cui, a settembre 2009, era già stato condannato dal gup Piera Tassoni.
In quella circostanza infatti, quando Galan era ancora vivo, il tribunale di Ferrara gli aveva inflitto otto mesi – pena che è stata successivamente ridotta a due mesi con sentenza definitiva – per lesioni colpose gravissime e inosservanza delle norme antinfortunistiche per non aver disposto tutte le misure di sicurezza all’interno della caserma di via Verga.
La prima udienza dibattimentale del processo bis – in cui la famiglia di Galan ha scelto di non costituirsi parte civile – è fissata per il lunedì 6 maggio davanti al giudice Giovanni Solinas.
Galan aveva 43 anni quando, nella giornata del 26 luglio 2006, rimase ferito in maniera grave all’interno della caserma dei vigili del fuoco di via Giovanni Verga, mentre stava collaudando un cavo che era agganciato a due mezzi fuoristrada. Fu in quella circostanza che il furgone di un corriere espresso ottenne il permesso per entrare nel cortile interno e transitare nell’area del collaudo, agganciando inavvertitamente il cavo che trascinò i due Land Rover, uno dei quali travolse e schiacciò il vigile del fuoco, procurandogli lesioni gravissime alle gambe, al torace e alla testa.
Nel primo procedimento fu indagato anche l’autista del furgone, il 48enne Massimiliano Zaniboni, perché secondo l’accusa – aveva tenuto una velocità di circa 40 chilometri orari, che era superiore a quella consentita all’interno del piazzale della caserma, ma la sua posizione fu stralciata dopo la remissione della querela nei suoi confronti. Ieri invece, nuovamente imputato dopo la morte di Galan, anche lui – difeso dall’avvocato Monica Pedriali – a processo per omicidio colposo, ha scelto di patteggiare la pena di 5 mesi e 20 giorni.
“È stato un tragico incidente – commenta l’avvocato Monica Pedriali all’uscita dall’aula – in cui il prezzo più grave l’ha pagato Galan. La situazione con cui è stato chiamato a confrontarsi il mio assistito, che da quel giorno ha lasciato quel lavoro poiché provato per l’accaduto, è stata difficile e imprevedibile da gestire. Nonostante la velocità del mezzo sia stata causativa in concorso rispetto a quanto accaduto, infatti, è anche vero che non c’erano le cartellonistiche necessarie all’interno della caserma per regolare la viabilità“.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com