Un servizio, quello di “Fuori da Coro”, trasmissione di Rete 4 che mostra una situazione drammatica della sanità ferrarese senza però dare una reale possibilità di replica. Non è un caso se l’Ausl, appena uscito il servizio, decide di pubblicare l’intervista integrale. Un’intervista di quasi mezz’ora nella quale Monica Calamai, direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi, risponde a tutte le domande della giornalista. “I problemi – fa sapere l’Ausl tramite i propri canali social ribadendo un concetto espresso durante l’intervista – non si nascondono ma si affrontano, per questo non ci siamo sottratti al confronto con la trasmissione di Rete4. Perché noi ci mettiamo la faccia tutti i giorni”.
Pochissimi invece i secondi concessi nel montaggio del servizio e di conseguenza l’impossibilità materiale di spiegare la complessità del problema. Un problema, quello delle liste d’attesa, che l’Ausl non pare negare se si prende in considerazione l’impegno di implementare le visite erogate. Un impegno che pare scontrarsi non solo con problemi strutturale o all’accumulo di prestazioni causato dalla pandemia ma anche con la difficoltà nel reperire medici che poi possano erogare le prestazioni.
“Le Aziende Sanitarie ferraresi – fanno sapere a sostegno dell’impegno a quotidiano nel cercare di risolvere i problemi – erogano attualmente circa 4.500 prestazioni a settimana, tra visite e diagnostica per immagini, esclusi gli esami di laboratorio ed escluse le prestazioni non mappate dalla Regione. Negli ultimi tre anni, anche per la necessità del recupero nel post Covid, il numero delle prestazioni è stato incrementato. Nel 2023 sono state effettuate 1,3 milioni di prestazioni con un aumento complessivo del 5,7% rispetto agli anni precedenti. Nel corso del 2024 saranno immesse ulteriori 200mila prestazioni con l’obiettivo di limitare ulteriormente i tempi d’attesa”.
Si tratta, anche in questo caso, di informazioni che nel corso dell’intervista erano stati resi noti alla trasmissione ma che questa non ha riportato fermandosi alla tesi di partenza legata all’inefficienza. Tesi rafforzata da un articolo stampa secondo cui la prenotazione di 21 prestazioni su 37 sarebbe bloccata. Una tesi che l’Ausl definisce “fuorviante” rispetto alla quale è stata anche pubblicata una replica da parte del giornale da cui “Fuori dal Coro” ha preso le informazioni. “Non tutte le prestazioni elencate nell’articolo di stampa – specifica l’Ausl – citato nel corso della trasmissione sono infatti prenotabili a Cup e per le altre è prevista l’attivazione della presa in carico”.
Insomma l’Ausl di Ferrara non ci sta e, oltre a ribadire dati che mostrano un impegno quotidiano che va oltre le criticità, si impegna a svolgere “gli adeguati approfondimenti per capire come mai la presa in carico non sia stata proposta” nei casi mostrati dal servizio di “Fuori dal Coro”.
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