Attualità
25 Febbraio 2024
L'Ausl fa sapere che nella "visita fisiatrica l’indice di performance per le ultime tre settimane in provincia di Ferrara risulta soddisfacente e in linea con quello medio regionale"

Lungaggini nelle visite fisiatriche e nella fisioterapia. Fials attacca e le Aziende Sanitarie rispondono

di Redazione | 4 min

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“Un cittadino con problemi di salute che non trova un buco per eseguire una visita specialistica, che entra in una lunga lista di attesa per accedere alle cure, fa fatica a riconoscersi nella sanità descritta dagli organi di informazione aziendali e della stampa locale”. È l’attacco frontale che Fials rivolge all’Ausl e all’Azienda Ospedaliera lamentando le lentezze con le quali si riescono a ottenere appuntamenti per le visite specialistiche fisiatriche e di conseguenza dal fisioterapista.

Pronta la replica con la quale viene ricordato che “i tempi d’attesa per le principali prestazioni di specialistica ambulatoriale, tra cui le visite fisiatriche, sono monitorati dal sito regionale pubblico tdaer.it che evidenzia l’indice di performance di ogni singola prestazione, cioè la percentuale di prescrizioni che vengono prenotate entro i tempi previsti in una struttura del territorio provinciale. Rispetto alla visita fisiatrica l’indice di performance per le ultime tre settimane in provincia di Ferrara risulta soddisfacente e in linea con quello medio regionale”.

Accusa e repliche sono però più ampie andando a toccare diversi aspetti. Fials prende spunto dalle visite fisiatriche con l’utente che “si trova di fronte a uno primo sbarramento, perché,  senza il ‘passaggio’ dal fisiatra non può  iniziare il trattamento riabilitativo con il fisioterapista”.

“Purtroppo – fa sapere l’Ausl -, anche su questa branca, si sconta la difficoltà a trovare medici specialisti nel mercato del lavoro, ma l’Azienda si sta fortemente impegnando in questo senso. In ogni caso, grazie al sistema di Presa in carico, alcuni pazienti che per varie circostanze non hanno potuto prenotare la propria visita fisiatrica, sono stati inseriti in un sistema di monitoraggio per il ricollocamento delle prestazioni senza bisogno di dover ripetutamente accedere o telefonare a Cup”.

Sul versante dei fisioterapisti invece spiega che “i tempi di presa in carico a livello provinciale sono 3-4 giorni dalla segnalazione, e non risulta ‘si stiano allungando’ come scrive genericamente Fials. Va a questo proposito ricordato che dall’aprile scorso è attivo il nuovo servizio di Riabilitazione domiciliare, vale a dire che l’attività del fisioterapista viene svolta a casa del paziente. Il progetto si inserisce nelle azioni di sviluppo della assistenza territoriale, in un’ottica di presa in carico di prossimità, e ha portato all’assunzione di otto fisioterapisti”.

Altro punto critico indicato da Fials lo si nota nell’attività di “Riabilitazione nella Casa di Comunità di Copparo” in cui a una “situazione già critica” potrebbe affiancarsi un peggioramento “a seguito della imminente riduzione dei fisioterapisti che scenderanno da 5 a 4 unità”. Insomma, per il sindacato, “per la Casa di Comunità di Copparo pare proprio non esserci limite al ribasso”. 

Ausl ricordo invece che “entro marzo partiranno lavori sulla struttura per 3,2 milioni con finanziamenti Pnrr, per la completa ristrutturazione della struttura. L’intero edificio sarà riqualificato dal punto di vista strutturale e impiantistico con forte aumento della qualità degli spazi e dalla razionalità organizzativa”.

Per Fials l’urgenza, per “andare al cuore del problema”, è quella di “una seria politica occupazionale”. “Bisogna – aggiungono – assumere operatori sanitari a tempo indeterminato per garantire la stabilità degli organici e la continuità nell’assistenza, per fare funzionare i servizi esistenti ai vari livelli territoriali, ospedalieri, per garantire reali servizi di prossimità, per garantire congrui tempi di attesa per le prime visite, per i controlli, per le indagini diagnostiche, per la riabilitazione, per gli interventi chirurgici ambulatoriali, in Day surgery e in ricovero ospedaliero”.

Anche in questo caso le Aziende sanitarie ribadiscono che “stanno dando seguito al Piano triennale dei fabbisogni redatto in una logica orientata ai percorsi di unificazione, rispettando i vincoli finanziari e con l’obiettivo di garantire l’erogazione dei Lea in un territorio che si caratterizza per un’età media sempre più elevata e dunque una crescente richiesta di prestazioni”.

Infine fanno notare che “l’impegno della Direzione aziendale nel reclutamento di personale in tutte le modalità possibili, ha già portato nei mesi scorsi all’assunzione e stabilizzazione di unità mediche e sanitarie, tanto che negli ultimi anni il saldo tra personale andato in pensione e personale entrato in servizio, è positivo”.

 

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