Salute
22 Febbraio 2024
"Faith" ha preso il via a Bondeno con una serata di sensibilizzazione della comunità marocchina

Donazioni di organi e tessuti: un progetto per coinvolgere le comunità straniere

di Redazione | 2 min

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Bondeno. Una serata per sensibilizzazione la comunità marocchina di Bondeno in merito alla scelta di donazione degli organi e tessuti. E’ iniziato così, sul territorio ferrarese, il progetto “Faith (Fostering And Improving equity, participation and inclusion in Transplantation Healthcare – Promozione e miglioramento di equità, partecipazione e inclusione nel processo donazione-trapianto) portato avanti a livello locale dal Coordinamento Provinciale alle Donazioni, diretto dalla dottoressa Silvia Bortolazzi.

La professionista, assieme a parte del suo staff (presenti Emanuela Belviso, Ilaria Pinca, Irene Adami), è stata accolta con grande calore nella sede dell’associazione culturale Essalam di Bondeno (in via Goldoni) dal presidente Tahiri El Orche.

L’ufficio di coordinamento – mette in evidenza la dottoressa Bortolazzi – è stato accolto con grande ospitalità. Per noi è stata l’occasione per parlare di donazione, aiutati anche dalla provvidenziale traduzione simultanea, e per fornire ai presenti il questionario nazionale del progetto che cerca di raccogliere e analizzare alcune informazioni sulla conoscenza, le percezioni, le paure, le credenze, i valori e le norme in relazione al tema della donazione e del trapianto di organi”.

IL PROGETTO FAITH (di cui è responsabile il Centro Nazionale Trapianti (Cnt) dell’Istituto Superiore di Sanità – Iss) nasce con l’obiettivo di esplorare e comprendere i bisogni informativi, culturali e psicosociali dei cittadini di origine straniera in relazione all’intero processo donazione-trapianto:

  • espressione di volontà in vita;
  • acquisizione del consenso in terapia intensiva da parte degli aventi diritto;
  • gestione del processo trapiantologico per i pazienti che hanno bisogno di un trapianto.

Tutto questo per promuovere processi informativi, decisionali, relazionali e di gestione del processo trapiantologico che siano informati, condivisi e adattati alle esigenze specifiche delle comunità e dei cittadini stranieri. Il progetto Faith intende inoltre sviluppare azioni specifiche rivolte, tanto alle comunità straniere, quanto alle istituzioni e agli operatori sanitari delle terapie intensive, dei coordinamenti locali e dei centri trapianto.

L’indagine condotta attraverso il questionario anonimo consentirà di stilare un elenco di raccomandazioni sulla corretta informazione dei cittadini stranieri e su una gestione appropriata delle loro esigenze nel processo donazione-trapianto. Il progetto servirà, inoltre, a promuovere il dibattito sulle tematiche inerenti la donazione e il trapianto di organi tra le diverse comunità etniche e religiose, a favorire e migliorare il dialogo tra le parti.

Il materiale informativo e il questionario sono stati tradotti e sono disponibili, oltre che in italiano, in lingua albanese, araba, cinese, filippina, francese, hindi, inglese, rumena, russa, ucraina e urdu (è attualmente in corso anche la traduzione in lingua punjabi e bengali).

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