Economia e Lavoro
21 Febbraio 2024
Un presidio, in piazza Savonarola, che ha visto l'adesione della quasi totalità dei dipendenti che oltre all'adeguamento contrattuale chiedono che siano riconosciute le responsabilità

Contratto Federcasa. “Una proposta inaccettabile”

di Pietro Perelli | 5 min

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C’è praticamente la totalità dei dipendenti Acer Ferrara a manifestare, martedì 20 in piazza Savonarola, contro quella che è definita “una proposta inaccettabile”. Si tratta del rinnovo del contratto Federcasa che riguarda tutti i dipendenti delle Acer emiliano-romagole e italiane “fermo da sei anni” e per il quale si sta manifestando nelle piazza di tutta Italia. Con i dipendenti le principali sigle sindacali con le Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil che stanno portando avanti la contrattazione a livello nazionale.

“Io – dice al megafono uno dei manifestanti – volevo ringraziare tutti i presenti e tutti i colleghi perché questo è segno di unità nelle decisioni che prendiamo”. Ma anche del disagio che provoca nei dipendenti “lo stallo di una contrattazione ferma da un anno”, spiega Maria Rosaria Rea (Cisl Fp). “C’è bisogno di un contratto nazionale – aggiunge Marco Righi (Fp Cgil) – che è fermo da sei anni e che deve essere adeguato con il riconoscimento del giusto lavoro che non è solo economico”.

L’ultima proposta tiene conto solo dell’incremento sulla retribuzione tabellare – dice Elisabetta Ferraina (Rsu Cisl in Acer) -, nulla dice rispetto alla riqualificazione del personale e al trattamento degli arretrati” dato che la “loro proposta parla di un aumento a partire dal momento della sottoscrizione”. Ma non ci si ferma qua perché “nulla dice rispetto alle altre partite accessorie che per essere valutate devono necessariamente essere proposte”. In sostanza non chiedono solo un aumento ma anche che siano riconosciute, con adeguati inquadramenti, le responsabilità dei dipendenti.

“Siamo di fronte – dice Luca Masi, Rsu Uil in Acer – allo svilimento delle persone che lavorano nell’edilizia residenziale pubblica“, persone che elargiscono “un servizio essenziale” e “credo che l’Italia si debba basare su questi servizi essenziali”. “Se – continua – andiamo a minare le professionalità delle persone che lavorano all’interno di questo settore sicuramente si avrà una diminuzione del servizio reso”.

C’è anche un po’ di rammarico nelle parole di Davide Covi, segretario Uil Fpl Ferrara, perché avevano “avuto un sentore che ci fosse la volontà quanto meno di tornare al tavolo e contrattare” quando avevano incontrato il presidente di Acer Ferrara. “A quanto pare le buone intenzioni del presidente di Ccer non trovano il sostegno all’interno di Federcasa che non vuole che questo contratto alla fine possa essere sottoscritto”.

La proposta di Federcasa è salita fino al raggiungimento di un aumento salariale del 6% mentre la richiesta è del 7%. “Non mettiamo fermini”, dice Righi che specifica ancora come non si chiedano “solo soldi” ma si chiede che le “declaratorie siano adeguate al lavoro che viene fatto”. “Ognuno deve avere la giusta retribuzione rispetto alle proprie responsabilità”.

Ultimo appunto sui comuni che dovrebbero intervenire per ripristinare un patrimonio che è loro applicando le politiche che ritengono più opportune per garantire un servizio. “Le risorse – dice Righi – devono metterle i comuni, non Acer” mentre senza i dipendenti “i 30 milioni di Pnrr non si sarebbero ottenuti” dato che il comune non “sarebbe in grado” di seguire tutti i progetti. “Dovrebbero dire grazie a queste persone che ci mettono la faccia con i cittadini che hanno bisogno per provare a dare una risposta”.

Presenti al presidio anche Francesca Battista Cgil e Massimo Zanirato, segretario Uil Ferrara. Proprio quest’ultimo a margine delle dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti della funzione pubblica, faceva notare la grande assenza dal dibattito di coloro che rappresentano la proprietà degli immobili gestiti da Acer, i sindaci.

In serata arriva anche l’intervento del candidato sindaco Fabio Anselmo che esprime la sua “piena solidarietà alle ragioni della protesta che hanno portato quest’oggi le lavoratrici e i lavoratori delle aziende che applicano il Ccnl Federcasa a proclamare lo sciopero”. “Scioperare – aggiunge – non è un capriccio, ma un sacrificio che comporta una riduzione della retribuzione, e pertanto è un dovere per le istituzioni prestare ascolto”.

Secondo Anselmo “è giusto che venga riconosciuta una paga dignitosa a professionisti che svolgono una funzione pubblica fondamentale, quale quella di offrire soluzioni abitative popolari alle fasce più fragili. Migliorare le condizioni dei lavoratori significa migliorare il servizio pubblico. Non si può addossare il peso dell’inflazione e dell’aumento generale dei costi sulle spalle dei lavoratori“.

“A livello locale – aggiunge l’avvocato – è a tutti evidente, la crisi abitativa che si è venuta a creare negli ultimi anni, con un’amministrazione comunale del tutto assente, che a parte effettuare modifiche discriminatorie (così hanno ritenuto i Giudici) ai regolamenti di assegnazione degli alloggi, in tutti questi anni non ha messo le risorse necessarie al recupero dell’ingente patrimonio edilizio disponibile“.

Il candidato sindaco nel concludere si augura che “il rinnovo del contratto collettivo tenga conto delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori, garantendo loro un adeguato salario”.

Anche a livello regionale l’adesione allo sciopero è stata altissima con una media che si attesta a oltre l’80%. 

“Una risposta veramente forte, che rappresenta in modo evidente quanto lavoratrici e lavoratori siano stanchi di questa situazione. Ora servono risposte precise. Le stesse risposte che le stesse lavoratrici e lavoratori delle Aziende Casa non fanno mancare a tante famiglie in difficoltà” hanno dichiarato Marco Bonaccini, Sonia Uccellatori e Paolo Palmarini, Segretari Generali Emilia Romagna di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl.

“Ora – aggiungono – ci aspettiamo da Federcasa un atteggiamento diverso, che porti al rinnovo del contratto che contenga sia un incremento economico che tuteli i salari che un riconoscimento degli arretrati, nonché la valorizzazione della professionalità che ogni giorno operano al servizio della collettività”

 

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