Debutterà giovedì 15 febbraio, al Teatro Lo Spazio di Roma – dove andrà in scena fino a domenica – Interruzioni. Le crepe dell’anima, della giornalista e scrittrice ferrarese Camilla Ghedini, adattato e diretto per la scena da Paolo Vanacore, musiche di Alessandro Panattieri, produzione ProgettArte (di Francesco Zarzana), supervisione tecnica Alessandra Bramante, presidente Marcé per la Salute Perinatale.
Tema, l’infanticidio. Tratto dall’omonimo libro di Ghedini, edito da Giraldi, porta in scena una madre rea di infanticidio che non chiede perdono e un pubblico ministero donna costretto a mettere in discussioni le sue convinzioni e a lasciare spazio al dubbio sul perché una madre può arrivare a sopprimere il figlio.
Protagonista, nel doppio ruolo, Carmen Di Marzo (nel cast di Mare Fuori, in onda su Rai Due). Come spiega Ghedini, “da sempre mi interesso dei temi legati alla genitorialità, come lo è l’infanticidio, visto unicamente come atto contro natura di una madre contro un figlio. Attorno ci sono storie di solitudini, mancato riscontro di segnali di tristezza, fragilità. C’è la coppia, nella presenza o nell’assenza, c’è la famiglia. E c’è un’informazione che non sonda ma troppo spesso si limita ad interpellare il vicino di casa che regolarmente afferma ‘non avremmo mai detto. Sembrava, sembravano così felici’. Questi fatti vengono liquidati in fretta – dichiara Ghedini – , forse perché troppo feroci per il comune sentire, che vede nella madre solo colei che protegge. Anzi, colei deputata unicamente a proteggere. E’ invece un tema sociale, su cui va fatta sensibilizzazione e informazione”.
I dati: dal 2010 a oggi in Italia sono stati commessi 268 figlicidi, una media di quasi uno ogni due settimane: nel 55,6% dei casi , si tratta di bambini con meno di 12 anni. Nel dettaglio: 106 di età compresa tra 0 e 5 anni (pari al 39,7%) e 43 tra 6 e 11 anni (pari al 16,2%). È quanto emerge dall’ultima elaborazione (2022) del fenomeno aggiornata dall’Eures – Ricerche economiche e sociali. Secondo gli stessi dati, in oltre un terzo dei figlicidi (il 34,3%) il movente dell’omicidio è attribuibile ad un disturbo psichico dell’autore (depressione o altro disturbo psicologico), che sale al 54,2% dei casi quando ad uccidere il proprio figlio è la madre. Si parla di infanticidi – commessi perlopiù dalla madri – quando il bimbo ha meno di un anno, di figlicidi – commessi perlopiù dai padri – tra 1 e 8 anni. E’ il secondo testo teatrale che viene portato in scena dal libro di Ghedini. Nel 2018, Ghedini, con l’attrice Gianna Coletti, aveva scritto un omonimo testo dedicato al racconto (dei 4 del libro. ndr) sul testamento biologico. L’allora debutto fu a Milano. Al centro erano la figura di una madre e di una figlia morente.
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