Era una “risorsa” che purtroppo non abbiamo più
Sabato è morto un ragazzo di 16 anni. È morto in modo anomalo. Nei suoi ultimi minuti di vita si stava divertendo al mare a bordo di un pedalò con altri tre amici
Sabato è morto un ragazzo di 16 anni. È morto in modo anomalo. Nei suoi ultimi minuti di vita si stava divertendo al mare a bordo di un pedalò con altri tre amici
Sono 61,5 i milioni di euro che la Commissione europea ha assegnato all’Emilia-Romagna per il Programma regionale Fse+, fondi che permetteranno alla Regione di realizzare interventi a sostegno di occupazione, inclusione sociale, formazione e istruzione
È la voce della deputata Stefania Ascari, del M5Se, che ha preso la parola in piazza Cattedrale non solo come rappresentante delle istituzioni, ma come testimone diretta di uno degli orrori più profondi del nostro tempo
"È il momento di cambiare rotta - hanno dichiarato Paride Guidetti, coordinatore provinciale M5S Ferrara, e Jasmin Mhal, referente giovani - i nostri ragazzi e ragazze ci chiedono di dire basta a politiche che finanziano armi, guerre e industrie belliche. Servono scelte coraggiose che mettano al centro scuola, casa, lavoro, sanità e ambiente"
“Oggi siamo qui per ricordare una tragedia irreparabile, inconsolabile e non risarcibile”. È con queste parole che Luigi Manconi ha iniziato il proprio discorso
Interviene sulla richiesta delle opposizioni di dimissioni o della revoca dell’incarico di Vittorio Sgarbi da presidente di Ferrara Arte il sindaco Alan Fabbri. Lo fa allineandosi agli interventi della maggioranza e dell’assessore alla cultura Marco Gulinelli che hanno parlato di “giustizialismo sfrenato”. Anzi, parla di “dibattito al limite della decenza”, attacca Anna Ferraresi e “chi fa politica nella aule di giustizia”.
Ma soprattutto attacca l’ex sindaco della città Tiziano Tagliani, il suo sfidante alle scorse elezioni Aldo Modonesi e, ancor di più, il suo futuro sfidante Fabio Anselmo. In particolare quest’ultimo viene trascinato nel dibattito perché il suo studio legale segue la causa di Michele Cazzanti che sparò e uccise il suo collega in Comune Roberto Gregnanini.
Dopo aver ancora una volta sottolineato il suo essere garantista Fabbri mette in mezzo l’ex candidato sindaco Aldo Modonesi. “Da quello che mi risulta è indagato per delle questioni un pò torbide legate alla gestione della Fiera di Ferrara che ha avuto degli ammanchi molto importanti”. Cita poi, per la stessa questione, l’ex sindaco Tiziano Taglaini per dire che non riesce “a fare come ha fatto lei (Anna Ferraresi, ndr) su questi temi in maniera poco elegante, poco garbata, poco intellettualmente corretta”. Colaiacovo (Pd) farà notare che il sindaco “citando Tagliani e Modonesi ha instillato il dubbio sulle tipologie di reato dei quali sono accusati quando la maggior parte dei procedimenti è stata archiviata. Un fatto estremamente grave”.
Ma il fatto più grave secondo le opposizioni è quello che il sindaco espone in seguito. “So per certo una cosa – spiega il sindaco Fabbri -, purtroppo è capitato un atto molto brutto due o tre anni fa, c’è stato un omicidio. Un certo Cazzanti ha ammazzato, purtroppo, un altro dipendente del comune suo collega che si chiama Gregnanini. Lo studio legale Anselmo scrive una lettera che ho qua, è protocollata agli atti quindi penso che sia un documento di carattere pubblico”. Fabbri dice di dirlo per fare capire “una cosa, che è diversa la giustizia rispetto alla morale e rispetto all’etica di comportamento che un politico deve avere”.
“Lo studio Anselmo – dice – fa tutta questa filippica che poi vedrete, potete fare accesso agli atti e con i tempi dovuti vi sarà dato tutto”. La filippica sarebbe la spiegazione per cui Cazzanti non sarebbe imputabile in quanto nel momento in cui ha commesso i fatti si trovava in uno stato che escluderebbe la capacità di intendere e di volere. Per questo viene chiesta “l’archiviazione del procedimento disciplinare”.
“Io non sono un avvocato – continua Fabbri – ma sono un sindaco e attraverso i miei stretti collaboratori ho chiesto il licenziamento di questa persona”. Il sindaco dice di non voler entrare “nel suo stato di salute mentale o non mentale” ma di farlo “per far capire che la differenza tra chi fa giustizia e chi amministra è labile e io sinceramente in questo caso da sindaco chiedo il licenziamento di questa persona”.
E lo chiede “perché altrimenti una persona viene qua, spara, non riesce a intendere e volere e può rimanere dipendente del comune. Questo è quello che sostiene lo studio dell’avvocato che molto probabilmente sarà il candidato sindaco che lei (Anna Ferraresri, ndr) sostiene”.
Una ricostruzione che le opposizioni non accettano perché, dice Colaiacovo, “è grave che il sindaco ignori un principio fondamentale della costituzione che è il diritto alla difesa. Anche il peggior delinquente ha diritto alla difesa”. L’avvocato Anselmo in questo caso, come nei tanti altri che segue, ha svolto il suo lavoro mentre a margine del consiglio Maria Dall’Acqua non manca di far notare l’ineleganza dell’esempio portato dal sindaco. La stessa consigliera dem mostra anche dubbi in merito alla possibilità di rendere pubblico un provvedimento come il licenziamento nei confronti di un dipendente, a prescindere da chi questi sia.
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