Spettacoli
4 Febbraio 2024
A un anno dall’ultima volta Gabriele Lavia torna al Comunale con un classico del teatro italiano

Gabriele Lavia porta a Ferrara il suo Goldoni

(Foto di Tommaso Le Pera)
di Redazione | 3 min

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di Federica Pezzoli

L’ultima volta era stato a Ferrara nel febbraio 2023 con Luigi Pirandello e il suo “Berretto a Sonagli”, in questo inizio 2024 Gabriele Lavia è tornato sul palcoscenico del Teatro Comunale Claudio Abbado con un altro classico del teatro italiano: Carlo Goldoni, in scena fino a domenica 4 febbraio. Per questo nuovo lavoro, che lo vede nella doppia veste di regista e attore protagonista, Lavia però ha scelto di far rivivere un testo di Goldoni che in Italia è stato poco frequentato, mentre ha avuto molto più successo all’estero: “Un curioso accidente”, commedia in tre atti, portata in scena per la prima volta a Venezia nel 1760.

Come spesso accade nel teatro di Goldoni la trama non è complicata, ma lo sono gli intrecci creati dagli equivoci e dai sotterfugi messi in atto dai vari personaggi. Qui il protagonista è il ricco commerciante olandese Filiberto, interpretato proprio da Lavia, che ignora l’amore tra la sua unica adorata figlia Giannina (Federica Di Martino) e il tenente francese che sta ospitando nella sua casa, Monsieur de la Cotterie (Simone Toni), nobile galantuomo, ricco di speranze, ma non altrettanto di averi. Filiberto non sa per certo, ma ha intuito ciò che sta succedendo in casa sua e così Giannina, per sviare i sospetti del padre, escogita un inganno che origina spassosi malintesi e il cui risultato finale è beffare il genitore, coronando il suo sogno d’amore con un matrimonio finanziato dal denaro che egli aveva destinato ad altre nozze.

L’allestimento di Lavia è scoppiettante e attuale ed esalta l’intelligente leggerezza dell’opera goldoniana che, come di consueto, permette agli spettatori di divertirsi dei grovigli e delle furberie cui assistono, partecipando delle sventure di Monsieur de la Cotterie e dei capricci di madama Giannina. Lo fa anche grazie allo sfondamento della quarta parete. Non solo la scenografia mette in scena il teatro camerino, bauli e pianoforti a vista sulle tavole del palco e un sipario rosso sbilenco che dal fondale arriva fino alla platea, ma alcuni spettatori sono sul palco assieme alla compagnia, mentre gli attori scendono in platea o dalla platea arrivano sulla scena, coinvolgendo a volte il pubblico in una sorta di improvvisazione che ricorda la commedia dell’arte e, forse, vuole essere un rinnovamento del patto fra teatranti e spettatori: quel legame che si crea ogni sera e rende ogni replica diversa per entrambi. Inoltre risaltano l’arguzia dei personaggi femminili, già presente in molta opera goldoniana, e la messa alla berlina dei pregiudizi e delle ipocrisie di una borghesia che non riconosce le ragioni del cuore.

Magnifica interpretazione di Lavia, che dà vita a un Filiberto svagato, ingenuo quanto basta, che vorrebbe beffare, ma viene beffato. Bravissimi anche i compagni di cui si circonda: da Federica Di Martino, che anima una Giannina determinata, scaltra e un po’ civettuola, a Simone Toni, che impersona un Monsieur da la Cotterie non coraggioso come vorrebbe la sua innamorata, ma a suo modo innocente e onesto. E poi l’effervescente e ingenua Marianna di Giorgia Salari, innamorata del fedele e schietto Monsieur Guascogna, interpretato da un convincente Lorenzo Terenzi. Insieme con Beatrice Ceccherini-Costanza, e Andrea Nicolini, Monsieur Riccardo e interprete dal vivo degli interventi musicali con Leonardo Nicolini, c’è un grande affiatamento fra tutti gli interpreti e il risultato sono quasi due ore di spettacolo che volano senza che gli spettatori se ne accorgano. Delizioso infine il cammeo di Lorenzo Volpe-Arlecchino.

Applausi più che meritati per questo “Un curioso accidente”, spettacolo dalla civetteria affettuosa, riuscito omaggio al teatro italiano e a uno dei suoi più celebri autori.

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