Terre del Reno. La crisi finanziaria e di mercato che ha colpito lo stabilimento Tecopress e la volontà dell’azienda di aprire la procedura di licenziamento collettivo per 72 dipendenti, cioè quasi la metà degli addetti, ha portato i sindacati a proclamare lo stato di agitazione e una prima giornata di sciopero di otto ore per lunedì 29 gennaio.
Un’iniziativa che segreterie provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Rsu Tecopress hanno assunto dopo aver ricevuto mandato dai lavoratori in assemblea, durante la quale le organizzazioni sindacali hanno riferito l’esito dell’incontro con la direzione aziendale dello stabilimento di Dosso, nel comune di Terre del Reno, avvenuto giovedì 25 gennaio. Un incontro durante il quale la direzione aziendale, dopo aver comunicato una forte riduzione del fatturato atteso per l’anno 2024, ha annunciato la volontà di procedere con l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 72 dipendenti, pari al 45% degli occupati nello stabilimento.
I sindacati presenti hanno rigettato la decisione e richiesto all’azienda di ricorrere all’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, a partite dai Contratti di solidarietà per 24 mesi, una richiesta che però non è stata accolta. “Fim, Fiom e Uilm – riferiscono i rappresentanti sindacali – hanno spiegato alla direzione aziendale la necessità di avere un tempo adeguato per provare a gestire e/o ridurre l’impatto sociale che questa crisi provocherà. Non è pensabile che in una regione come l’Emilia Romagna, in cui vi è il Patto per il Lavoro, firmato dalle associazioni datoriali con la regione e i sindacati, in cui si definisce che prima di ricorrere ai licenziamenti si debba far ricorso all’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, Tecopress decida dall’oggi al domani di licenziare il 45 % degli occupati in azienda”.
“Tecopress – aggiungono – è un’azienda che nel corso degli anni post terremoto è stata sostenuta dalla regione Emilia Romagna per poter ritornare a produrre e a restare un presidio di lavoro nel nostro territorio. Oggi di fronte alle difficoltà che l’hanno colpita deve assumersi la responsabilità sociale che tutte le imprese devono avere nei confronti dei lavoratori, delle lavoratrici, delle loro famiglie e del territorio più in generale.
Non può pensare di far pagare alle lavoratrici e ai lavoratori di Tecopress il prezzo della crisi che l’ha colpita licenziandoli. Tecopress deve aprire un percorso di ammortizzatori sociali idoneo alla gestione della crisi che sta attraversando. Questo percorso si chiama Contratti di solidarietà”.
Lo sciopero di lunedì 29 gennaio potrebbe essere il primo di una lunga serie e nell’occasione ci sarà un presidio davanti ai cancelli d’entrata in coincidenza con l’inizio dei diversi turni di lavoro (5.30-9,30, 12.30-14.30, 20.30-22-30).
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