Trans abusata in carcere. Baraldi: “Per Balboni solo buoni e cattivi”
Leggere le dichiarazioni del Senatore Balboni è sempre un buon esercizio di lettura del più classico stile propagandistico. Fosse un video, sarebbe in bianco e nero
Leggere le dichiarazioni del Senatore Balboni è sempre un buon esercizio di lettura del più classico stile propagandistico. Fosse un video, sarebbe in bianco e nero
La sicurezza è da sempre un tema imprescindibile per la Cgil. In particolare quella nei luoghi in cui si concentrano un gran numero di persone, come, ad esempio, negli ospedali e nei centri per pazienti psichiatrici. Sappiamo, o meglio pensavamo di sapere, che questo fosse un tema caro anche all’Asl. E invece…
"È sconcertante - commenta la consigliera Anna Zonari - che Ferrara, storicamente città della bicicletta, si affidi ancora a un Biciplan del secolo scorso, senza nemmeno dichiarare l’intenzione di aggiornarlo o riprogrammarlo. Serve una visione aggiornata e concreta, che tenga conto delle mutate esigenze della città e dei cittadini"
Nuova seduta del Consiglio comunale di Ferrara quella in programma per lunedì 7 luglio alle 15, nella sala consiliare di piazza Municipio 2 e con diretta online
Prosegue il botta e risposta tra il senatore Alberto Balboni di Fratelli d’Italia e la senatrice Ilaria Cucchi di Sinistra Italiana dopo i relativi interventi circa la presunta violenza sessuale che una detenuta trans avrebbe subito nel carcere e lo stato di salute della stessa struttura penitenziaria di via Arginone
di Ilaria Baraldi* e Sara Conforti**
Il 23 gennaio, in un’aula del tribunale di Ferrara, il direttore del quotidiano online Estense.com, Marco Zavagli, sarà chiamato a rispondere dell’accusa di diffamazione mossagli dal sindaco di Ferrara Alan Fabbri, per aver minuziosamente descritto il funzionamento della comunicazione pubblica usata dalla giunta, con mezzi istituzionali e risorse pubbliche.
Che in questi ultimi trent’anni, i politici di destra siano ipersensibili al quarto potere è cosa nota, dalla propaganda delle reti private di Berlusconi fino agli slalom della premier Meloni per evitare le domande dirette o le denunce contro i giornalisti.
Un mix di allergia alla libertà di stampa e di uso sistematico dei mezzi di informazione, siano pubblici – per il tramite dell’occupazione delle reti della tv di stato – o privati, grazie al turn over di giornalisti compiacenti alla corte dei ministri.
Non è strano quindi che nel nostro piccolo, anche a Ferrara si usi ogni mezzo per tenere sempre accesa la macchina della propaganda. Ed in effetti, la quantità di incarichi affidati in Comune per la comunicazione e di risorse spese per gestire i profili social di sindaco e assessori chiarisce che il primo pensiero al mattino e l’ultimo della sera di Fabbri & Co. sia quello di proporre solo ed esclusivamente la propria versione dei fatti per continuare a garantirsi il consenso.
La disintermediazione dell’informazione è il vero e unico obiettivo di questa amministrazione tanto da considerare nei giornali locali il proprio primo e più agguerrito competitor e un giornalista libero e indipendente che evidenzia questa caratteristica, circostanziandola, è un fastidioso inciampo.
Estense.com non ha mai risparmiato indagini e stoccate a nessuno, nemmeno a chi governava prima di Fabbri. In tempi in cui il giornalismo d’inchiesta è surclassato dai comunicati stampa e le dichiarazioni dei politici si leggono su Facebook, bisognerebbe tenersi stretto e sostenere chiunque faccia il “cane da guardia” a sorvegliare la legalità e la democrazia.
Chi esercita funzioni pubbliche con questo si deve misurare: la correttezza della proprie scelte e la trasparenza delle proprie azioni, anche quando è scomodo e faticoso giustificarle, anche quando sono perfettamente legittime; figuriamoci quando potrebbero non esserlo (come è già capitato sulle materie dei buoni spesa e delle graduatorie per le case popolari, sulle quali il Tribunale di Ferrara si è pronunciato con due sentenze dichiaranti la illegittimità dei criteri adottati dalla Giunta Fabbri).
Se accettiamo che venga meno questo dovere per gli amministratori ne perdiamo tutti, ne perde il confronto democratico che non trova spazio nemmeno più nel suo luogo d’elezione, il consiglio comunale.
Quale spazio ci rimane quindi per esercitare questo legittimo controllo? Nessuno. E questa denuncia ha proprio l’obiettivo di ammonire il direttore e tutti noi: guai a chi si permette di esercitare un sacrosanto diritto di cronaca e critica, guai a chi tenta una lettura dissonante, guai a chi propone un’idea diversa di città.
Marco Zavagli è solo il più celebre tra coloro che si vogliono mettere a tacere, ma ci sono tanti Marco. Conviene sperare di non essere mai il bersaglio della loro macchina della propaganda. In questo caso serve essere in grado di raddrizzare le spalle e non lasciarsi intimorire.
* vicecapogruppo Partito Democratico in Consiglio Comunale e portavoce delle Donne democratiche di Ferrara
** vicesegretaria Segreteria Unione Comunale Pd, delegata alla comunicazione
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