Avrebbe utilizzato un documento ‘segreto‘ che riteneva compromettente per l’immagine di un’azienda edile del Ferrarese con l’obiettivo di farsi consegnare soldi, apparecchi tecnologici di vario tipo e abbigliamento. Ora, la sua difesa rappresentata dall’avvocato Sergio Pellizzola starebbe valutando, insieme al pm Ciro Alberto Savino della Procura di Ferrara, la possibilità di accedere al patteggiamento e chiudere così, una volta per tutte, la vicenda che lo vede in tribunale.
Protagonista del fatto, imputato con l’accusa di tentata induzione indebita per una serie di episodi avvenuti tra l’agosto e l’ottobre del 2022, è un operatore della guardia di finanza di Ferrara, che nei prossimi mesi andrà in pensione.
Nello specifico, il finanziere, incaricato a svolgere una verifica presso l’azienda edile in questione, sfruttando la propria figura di pubblico ufficiale, avrebbe rivelato a un funzionario il motivo delle indagini, promettendo la possibilità di chiudere un occhio in cambio di alcuni ‘regali’.
Così facendo, dietro la promessa di accomodare gli accertamenti occultando oppure distruggendo qualsiasi carta compromettente che gli fosse stata indicata, l’operatore delle Fiamme Gialle avrebbe costretto il proprio interlocutore a tollerare l’impossessamento di un telefono cellulare aziendale, a consegnarli abbigliamento da lavoro antinfortunistico (occhialini, mascherine e tute con scarpe) e a promettergli la consegna di un iPad Air, di un iPhone 11 Pro e di una cifra compresa tra i 2.500 e i 3.000 euro.
Compresa la gravità della situazione, il funzionario dell’azienda edile aveva immediatamente denunciato quanto accaduto all’autorità competente e per questo motivo il giudice per le indagini preliminari lo aveva sospeso dalle proprie funzioni in qualsiasi ufficio pubblico per i successivi sei mesi.
La vicenda tornerà il 15 maggio davanti al gup Silvia Marini. In quell’occasione, le parti decideranno se procedere o meno col patteggiamento.
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