C’è una data, quella del 27 gennaio. L’ha scelta La Comune di Ferrara per scegliere il candidato o la candidata sindaco tra i nomi che saranno proposti dalle forze che, riconoscendosi nella “traccia condivisa” e nella “necessità di costruire una proposta politica attraverso un metodo partecipativo e trasparente, si sono dimostrate interessate “a convergere sull’idea di dare vita a una grande coalizione popolare“.
Dal canto suo, La Comune ha fatto sapere che proporrà Anna Zonari, verificata attraverso un sondaggio aperto a tutti i partecipanti degli incontri che si è tenuto negli ultimi dieci giorni del 2023.
“L’idea di avere una seconda area di centrosinistra, viene vista da molti – spiegano i rappresentanti – come dannosa per il raggiungimento dell’obiettivo della sconfitta elettorale dell’attuale giunta”. La Comune di Ferrara “ritiene invece che con un sistema elettorale a doppio turno non abbia alcun senso auspicare un confronto tra due soli candidati al primo turno, e che l’unico effetto possa essere l’aumento dell’astensionismo, se non addirittura l’esodo di una parte di voti alla coalizione di destra, con la conseguente vittoria di Fabbri senza nemmeno andare al secondo turno”.
La Comune prosegue nella sua analisi politica: “Sostenere il contrario – totemizzando l’idea dell’unità come valore assoluto – significa negare il senso stesso del nostro sistema elettorale, che nasce appositamente per valorizzare la pluralità di idee con il primo turno, e garantire il massimo della rappresentatività del
sindaco con il secondo turno“.
“Il fallimento di fatto del Tavolo dell’Alternativa, che, malgrado gli sforzi, non è riuscito – aggiungono – a costruire una proposta unitaria, né di programma (ad oggi esiste un proto programma mai reso pubblico), né di candidato/a, ci spinge a credere ancor più che ci sia bisogno a Ferrara di una coalizione alternativa, con un impegno politico basato sulla partecipazione dal basso”.
La Comune di Ferrara “non vede nei partiti un nemico da combattere, ma sente l’urgenza di offrire un’alternativa di metodo e di sostanza quando alcuni di questi decidono di procedere con decisioni verticistiche e poco trasparenti, come nel caso della candidatura di Laura Calafà, ostracizzata con un’azione ambigua orchestrata dai salotti buoni dei politici che contano”.
L’auspicio è che “l’incontro del 27 gennaio sia solo il primo passo per vedere il ritorno a Ferrara di una politica diversa, che cerca la partecipazione dei cittadini.
Obiettivo ambizioso, per raggiungere il quale è necessaria la convergenza di tutte le forze che in città tengono davvero ai principi democratici che sono alla base dell’agire per il bene comune”.
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