Scatta l’ultimo aumento per la giunta ferrarese, un aumento promosso dal governo Draghi che aveva già visto la sua prima applicazione nel 2022 con un primo incremento degli stipendi. Da quest’anno invece si avrà quasi un raddoppio degli emolumenti che per il sindaco toccheranno gli 11.000 euro mensili mentre quelli del suo vice supereranno gli 8.000 e gli assessori i 5000, si tratta di cifre al lordo della tassazione.

Una notizia che aveva già fatto a lungo discutere e che tocca anche le tasche del presidente del consiglio comunale ma che comunque fa storcere il naso a diversi ferraresi e non visto che l’applicazione riguarda tutte le città anche se in misura diversa. A essere più avvantaggiati dalle scelte dell’allora governo Draghi furono gli amministratori delle città di medie dimensioni nelle quali l’aumento è più consistente rispetto a quelle più grandi.

Tra chi storce il naso l’attivista Valerio Aldighieri che commenta: “Mentre molte famiglie ferraresi e non, faticano ad arrivare a fine mese anche grazie ai nuovi rincari di inizio anno, per la giunta Fabbri questi problemi non esistono”.

“Non sarebbe nemmeno uno scandalo – aggiunge -, se non fosse però che Alan Fabbri e la sua squadra di governo, come primo provvedimento del 2019 a pochi giorni dal loro insediamento, già avevano pensato bene di aumentarsi le indennità del 10% rispetto alla giunta precedente, che al contrario se le erano ridotte del 10% nel 2014 a favore della creazione di un fondo per le giovani imprese”.

Se ne era parlato molto anche in città proprio all’inizio del 2022 a seguito di un’interrogazione della consigliera Ferrarresi ma anche lo scorso anno a seguito di una proposta del Pd con la quale si chiedeva di ridurre le indennità del 10% per destinarle, fa notare Aldighieri, “a favore di un fondo per il caro bollette in aiuto delle famiglie in difficoltà”.