Spettacoli
2 Gennaio 2024
Lo spettacolo debutta al Teatro Comunale 'Abbado' venerdì 5 e sabato 6 gennaio alle ore 20.30 e domenica 7 gennaio alle ore 16

Prima nazionale a Ferrara: Monica Guerritore e Pietro Bontempo in ‘Ginger e Fred’

di Redazione | 3 min

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Debutta al Teatro Comunale di Ferrara in Prima nazionale (venerdì 5 e sabato 6 gennaio alle ore 20.30 e domenica 7 gennaio alle ore 16) lo spettacolo di e con Monica Guerritore, Ginger & Fred. L’amara rappresentazione della volgarità della televisione e della pubblicità, che nel 1986 Federico Fellini portò sul grande schermo con Giulietta Masina e Marcello Mastroianni nei panni dei due anziani ballerini. Sabato 6 gennaio alle ore 18 è previsto l’incontro con la compagnia al Ridotto del Teatro, coordinato da Marcello Corvino, direttore artistico del Teatro Comunale di Ferrara.

Ginger e Fred, due ex ballerini famosi un tempo, sono stati invitati a esibirsi nello show natalizio di una televisione privata. E’ la vigilia di Natale e nel piazzale deserto entra in scena un gruppo di personaggi spaesati. Chi regge la testina con la parrucca, chi la valigia con l’abito di scena, chi un cilindro da frac avvolto in carta velina, gli attrezzi del mestiere. Sullo sfondo si intravede la vetrata di un albergo e l’insegna luminosa di una discoteca anni ‘80, qualche lampadina colorata ricorda una festa che è finita. I nostri protagonisti, ospiti dello show, sono emozionati per la serata che li porterà sotto le luci dei riflettori. Quello che non sanno è che, derubricati alla voce “materiale di varia umanità”, sono necessari a mandare avanti l’ingranaggio spietato della televisione commerciale, riempiendo i buchi tra una pubblicità e l’altra. Nella notte, e poi in sala trucco, prima che il teatro stesso, pubblico compreso, diventi lo studio dello show e il Presentatore, come il Domatore di un circo, li faccia entrare come bestie ammaestrate, questa piccola umanità fatta di personaggi bizzarri e imperiosi, pavidi e coraggiosi, si imporrà intenerendo il pubblico per la realtà delle loro vite fatte di solitudine, piccole ambizioni e basse aspirazioni, menzogne e confessioni improvvise, tutto comico e tragico allo stesso tempo, nell’esaltazione di un giorno “straordinario”.

Amelia e Pippo, Ginger e Fred, sono tra questi personaggi, ma per loro è diverso: era il loro talento a essere ammirato, a brillare sotto le luci dei riflettori, prima che Ginger rinunciasse lasciando Fred solo e spaesato. Si ritrovano qui, cercheranno di riannodare quel “filo nascosto” e ritrovare la luce. Balleranno… per un momento ritroveranno la bellezza e l’intimità di un tempo, ma solo per un momento. Il loro mondo fatto di incanto, come la luna di carta che Fred ha chiesto al macchinista di far apparire magicamente durante il ballo, non c’è più; la vede per un attimo, traballante, che viene calata dai macchinisti, per essere chiusa in un baule durante lo smontaggio. La serata è finita.

“È nell’osservazione di questo piccolo popolo, nella comprensione, nella partecipazione alle loro vite disvelate durante le ore di attesa, nella loro umanizzazione prima di essere usati come ‘caricature’ e spediti al massacro, che emerge la pietas che spinge Fellini a scrivere e dirigere Ginger & Fred. Il mondo di Fellini è illusione e suggestione. La scena non descrive ma allude, indica uno spazio ‘altro’: le luci di una festa finita da tempo, le insegne di una discoteca riminese, l’Eden Rock. È quello il mondo che accoglie Ginger e Fred. E che ne racconta la fine” (Monica Guerritore).

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