Se in questi giorni vi capita di trovare un nugolo di bambini felici che rincorrono bolle di sapone, seguiteli con lo sguardo e vi imbatterete in “Jirka”. Dopo quasi due anni l’artista di strada, “il ragazzo delle bolle di sapone” come ormai lo conoscono i ferraresi, è tornato.
Jiri Maron – questo il suo nome all’anagrafe -, artista di strada proveniente dalla Repubblica Ceca, è in questi giorni in centro a incantare con le sue acrobazie fatte di acqua e sapone.
Di lui si erano perse le tracce dopo l’ordine di espulsione emesso successivamente allo scontro con il vicesindaco Nicola Naomo Lodi. Il primo scorno risaliva al dicembre 2019. Jirka sta lavorando in corso Martiri della Libertà. Dall’altra parte della strada c’è un banchetto della Lega.
Partono delle schermaglie verbali. I militanti del Carroccio denunciano una aggressione, con tanto di lancio di petardi. Parte un comunicato ufficiale della Lega che lamenta come un gruppo di attivisti, “probabilmente legati a collettivi o centri sociali” abbia “minacciato e insultato – al grido di “razzisti di m…” – militanti, volontari e cittadini, che firmavano per le candidature”.
Interviene Naomo, che ne approfitta per cavalcare l’onda: “L’ennesima, vergognosa, aggressione dei soliti noti che si dicono democratici. È grave che non si possa scendere in piazza senza incorrere in queste aggressioni da parte di certa sinistra. Grazie alle forze dell’ordine, subito intervenute, che hanno evitato il peggio e protetto cittadini e militanti. Ci batteremo per cacciare da Ferrara i violenti e questi fascisti rossi”. Si scomoda anche la Digos.
Tutto finisce in… una bolla di sapone. Se non fosse che a marzo il busker sale in Municipio dall’ingresso di piazza Savonarola dopo aver provato a regalare provocatoriamente dei palloncini al vicesindaco Nicola Lodi, spaventando però una dipendente e scontrandosi con Benito Zocca, capogruppo della Lega in Consiglio comunale. Fu proprio questo episodio a costargli una multa e soprattutto l’espulsione decisa repentinamente dal prefetto Campanaro.
Il provvedimento venne impugnato da Jirka e il giudice annullò l’espulsione.
Ora sembra che l’ostilità nei suoi confronti sia cessata. “Sono rientrato in Italia tre mesi fa – afferma l’artista di strada -. Ho lavorato nella sicurezza, ma mi mancavano loro”, aggiunge indicando i bambini che gli sono attorno. “Finora non ho avuto problemi qui a Ferrara – conclude -. Ora va tutto bene, nessuno mi ostacola e non mi mandano i vigili”.
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