Politica
30 Dicembre 2023
L'intervento di Sanità oggi Ferrara-Medicina Democratica sui rincari decisi in Regione: "I cittadini uniscano le forze, insieme alle associazioni del settore, per mettere all’angolo i partiti che non vogliono prendersi carico del problema"

Aumento rette Rsa, dramma sociale

di Redazione | 2 min

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È di questi giorni la notizia sull’aumento deciso in Regione, delle Rette nelle strutture Sociosanitarie. Un aumento che può fare arrivare a ben oltre le 100 € la Retta giornaliera, per complessivi quasi 3000 € al mese.

Un’esagerazione, per quelle famiglie che hanno i propri parenti ricoverati con contratto privato, per la scarsità di posti in convenzione. Comunque tanti anche per chi è in convenzione al 50% e con un ISEE basso.

Un scandalo! Verrebbe da dire.

Ma il problema non è questo, bensì il fatto che in Italia da decenni non si applicano le leggi: l’art. 32 della Costituzione; la normativa che ne discende, la Legge 833/1978 ed i LEA del 12 gennaio 2017 (Livelli Essenziali di Assistenza) che sono diritti soggettivi esigibili.

Se si applicasse tale normativa di legge, tutti i malati cronici, normalmente non autosufficienti, avrebbero accesso alle strutture Sociosanitarie in convenzione ed alle condizioni previste dai LEA, che per le diverse gravità dei malati (normalmente anziani, ma anche giovani), prevedono un diverso grado di copertura sanitaria con conseguente maggior quota a carico della Sanità e di conseguenza una diminuzione della quota Assistenziale in carico ai ricoverati ed alle loro famiglie (o ai Comuni per i casi con ISEE troppo bassa). Considerando che la gran parte di questi ricoverati sono malati gravi o gravissimi, ne deriva che molti, se non quasi tutti, dovrebbero pagare una Retta cosi composta: per i malati gravi 70% in carico alla sanità e 30% in carico al malato (se l’ISEE Sociosanitario lo consente, altrimenti, in caso di ISEE bassa, interviene il Comune di residenza); per i malati gravissimi, come gli Alzheimer o Parkinson, ecc., la copertura sanitaria deve essere del 100%.

Perciò la questione “Rette care”, così come posta, è un falso problema per i cittadini coinvolti, ma lo diventa nel momento in cui la politica abdica al suo ruolo o, peggio, va contro la legge e ciò è reso possibile dal solo fatto che pressoché tutti sono d’accordo.

Solo la consapevolezza di ciò permetterebbe ai tanti cittadini di unire le forze, insieme alle associazioni attive in questo settore, per mettere all’angolo tutti quei partiti, che per opportunismi politici, non vogliono prendersi carico di questo dramma sociale, destinato ad aumentare, impoverendo sempre più le famiglie.

Un ruolo più chiaro e deciso è auspicabile da parte dei Sindacati per il loro ruolo importante e per il pesante impatto sociale che hanno queste scelte politiche sulle famiglie dei lavoratori.

*Sanità oggi Ferrara – Medicina Democratica Ets

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