Politica
24 Dicembre 2023
Claudia Zamorani: "Un modello nuovo, coraggioso, moderno in grado di rendere obsoleto, per differenza, quello vigente e di spazzarlo via"

Il programma di Finalmente 2024 per la felicità interna lorda a Ferrara

di Redazione | 4 min

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Il Gruppo Finalmente 2024-Ferrara ha presentato il programma in vista delle prossime elezioni amministrative di giugno. Un progetto “semplice e ambizioso” che poggia su una parola: cambiamento. L’intento del gruppo è di proporre “un modello nuovo, coraggioso, moderno in grado di rendere obsoleto, per differenza, quello vigente e di spazzarlo via “con la forza gentile delle idee, come il vento fa con la polvere””.

Sono i punti cardine e le finalità del programma del Gruppo Finalmente 2024 per le amministrative di Ferrara del prossimo 9 giugno illustrati ieri (23 dicembre) in un incontro al Bar La Farmacia. Con un obiettivo ambizioso: riportare la Felicità a Ferrara, al posto delle giostre e dell’indifferenza. Un cambiamento possibile sottoponendo agli elettori ferraresi un modello nuovo e coraggioso.

A partire proprio dalle fondamenta, dalla definizione stessa di patto fondante che lega sindaco e cittadini, dal concetto stesso di mandato elettorale, che va revisionato fin nelle sue premesse “perché non può più essere che l’interesse della politica verso noi cittadini si manifesti in modo opportunistico a ridosso del voto solo per raccogliere consensi e si esaurisca subito dopo il voto. Roba ottocentesca. Via”.

“La partecipazione e l’ascolto dei cittadini, necessari alla politica  per assumere le decisioni migliori possibili e non come gentile concessione – ha spiegato Claudia Zamorani, giornalista, manager all’università e portavoce del gruppo – devono caratterizzare tutto il mandato elettorale, dal primo all’ultimo giorno, e per questo vanno inseriti come punti nel programma elettorale e nello statuto comunale. In modo che quando un cittadino alle urne esprime una preferenza per un determinato candidato, potrà poi far valere il diritto alla partecipazione continua per tutto il mandato. Non esiste solo il diritto dei cittadini di essere ascoltati – ha aggiunto-  ma anche il dovere degli eletti e della politica di promuovere contesti favorevoli alla emersione dell’intelligenza collettiva e di rispondere puntualmente alle proposte che ne scaturiscono, nonché rendere possibile il loro monitoraggio per misurare i progressi e introdurre eventuali azioni di miglioramento. Diversamente da quello che succede a Ferrara, dove l’anticamera sotto allo scalone del municipio può durare mesi e non avere esito”.

Le assemblee dei cittadini devono entrare nei programmi elettorali e di mandato. “A Nantes, in Francia – racconta Zamorani – si sta sperimentando con successo una idea nuova di mandato elettorale che mette la partecipazione al centro delle decisioni della politica come punto di forza della politica stessa. Le decisioni importanti si prendono basandosi su tre saperi: quello decisionale dei politici, quello tecnico degli amministratori e quello territoriale delle persone. In questo modo si stabilisce un dialogo continuo tra eletti e coloro che hanno conferito il mandato. Non dimentichiamo poi che dal 2013 l’Unesco ha lanciato la rete mondiale delle città che apprendono. Vogliamo che anche Ferrara entri a farne parte. Se anche a Ferrara fossimo stati abituati ad apprendere, fin da piccoli, forse per la scelta del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra ci saremmo risparmiati di assistere allo spettacolo indecoroso basato sullo scontro, sulla lotta, sulla tifoseria da stadio, sulla supremazia dell’uno sull’altro, peraltro priva di contenuti, tipico di una vecchia idea di politica maschia e aggressiva in cui non ci riconosciamo e che non ci interessa”.

Nel programma, uno dei punti chiave riguarda l’assessorato con portafoglio alla Felicità, “perché il Prodotto interno lordo da solo non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago”, quindi “la stella polare dev’essere il Fil e non più il decantato Pil, che nel nostro Paese al suo aumentare non ha fatto altro che allargare il divario tra chi ha molto e chi non ha il sufficiente. Perché è soltanto la Felicità Interna Lorda che restringe un tale divario e, soprattutto, ci consente di sconfiggere sia l’indifferenza, sia la paura del futuro”.

Il tutto secondo il gruppo Finalmente 2024 da raggiungere ad esempio con iniziative di conciliazione vita-lavoro a partire dalla revisione degli orari, delle pause pranzo, delle entrate e uscite dal lavoro e dalla scuola, settimana di 4 giorni, con il rilancio dei quartieri con assemblee cittadine periodiche, con asili per tutti e gratis, con spazi polifunzionali gratuiti per accogliere i giovan, con il sostegno alle imprese competitive che investono in innovazione e ricerca, start up, in collaborazione con l’Università, e tanto altro ancora, fra cui servizi socio-sanitari territoriali di quartiere e infermieri di vicinato e panchine nei parchi e in città, al posto dei cancelli.

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