“L’acquacoltura è un settore colpito dall’emergenza granchio blu e che vede prioritariamente interessate le marinerie di Goro e Comacchio” ripercorre il consigliere regionale Pd Marco Fabbri, che a proposito è intervenuto nella mattinata di martedì 5 dicembre, in assemblea legislativa.
“Con la modifica al regolamento regionale – spiega Fabbri – di attuazione delle disposizioni in materia di tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e di disciplina della pesca, dell’acquacoltura e delle attività connesse nelle acque interne, approvata a fine novembre dalla assemblea legislativa, si è dato mandato alla giunta di uniformare criteri e canoni per le concessioni nel demanio marittimo e in quello fluviale. Quest’ultimo è infatti di competenza della Regione e degli enti locali. Un modo, questo, per garantire omogeneità di trattamento tra le imprese e di alleggerimento burocratico”.
“Con l’interrogazione urgente presentata – dice Fabbri -, ho chiesto quali sono le tempistiche per giungere a tali specifiche discipline. La risposta della giunta, affidata al sottosegretario alla presidenza Davide Baruffi, conferma che servano 180 giorni dalle modifiche approvate il 25 settembre scorso, in modo da garantire la massima partecipazione e coinvolgimento delle associazioni di categoria e degli stakeholders. La stesura delle direttive è affidata al settore agricoltura della Regione e ad Arpae”. “La giunta – riporta in conclusione – si è dunque impegnata ad aprire un tavolo di confronto con le categorie e le rappresentanze degli operatori per giungere a regole concertate. Al contempo ho tuttavia provveduto a richiedere che si adottino binari differenziati rispetto alla riduzione dei canoni demaniali nelle acque interne per il quale si è richiesto di applicarne la decorrenza già a partire dal 1° gennaio 2024”.
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