Era assente, probabilmente per motivi istituzionali, all’udienza del processo che lo vede nuovamente imputato di diffamazione aggravata. Questa volta Nicola Naomo Lodi è accusato dall’attivista del Partito democratico di Ferrara Diego Marescotti.
I fatti risalgono al 25 agosto 2020, quando il braccio destro di Alan Fabbri rispose a un post critico su Facebook dello stesso Marescotti sullo spaccio in Gad, zona Mura e Torrione del Barco e sui soldi spesi in recinzioni e altre attività ritenute non efficaci.
Lodi per replicare alle critiche prelevò e poi pubblicò una foto scattata anni prima e raffigurante l’attivista dem in una festa privata e la accompagnò con una didascalia: “Al personaggio circense di oggi dedico qualche like ed un paio di minuti di visibilità visto che ne ha bisogno! Il buon compagno/sardina nella sua interessante esposizione di numeri sfodera un vero e proprio talento da gestore di tombola! I numeri li spara a nastro: sarà il caldo? Sarà il beveraggio? Saranno i fumi?” chiedeva Lodi che poi caricò il messaggio chiamando Marescotti “fenomeno da circo” che “fa tenerezza“, per concludere con un “bere meno e bere meglio“, associando tutto con una emoticon raffigurante un pagliaccio.
Numerosi furono i commenti dei seguaci del vicesindaco leghista, che si prodigarono a scrivere frasi che la Procura di Ferrara ritenne altrettanto diffamatorie, da chi postò “sardina ubriaca… binomio perfetto” a “coglione”, passando per “bimbo minkia” a cui “dare delle sberle”.
Per sei di loro è stata rimessa la querela dopo il pagamento di una somma risarcitoria, mentre altri due hanno deciso di proseguire col rito ordinario insieme allo stesso Nicola Lodi.
Ieri, davanti al giudice Carlotta Franceschetti, ha parlato l’agente della Digos che aveva svolto le indagini sulla paternità (non contestata) delle frasi e del profilo Facebook. É toccato quindi a Marescotti – costituitosi parte civile attraverso la sua avvocata, Valentina Bordonaro – parlare, per raccontare come quel giorno fu avvisato da a mici del post in questione: “mi sono sentito leso nel mio onore”.
L’udienza è stata rinviata al 27 maggio per la discussione e, probabilmente, la sentenza.
Nel frattempo Marescotti promette di portare altre persone in tribunale: “Nella stessa giornata in cui faccio valere i miei diritti in un aula di tribunale – scrive sul suo profilo -, mi sono arrivati gli ennesimi screenshot dei commenti sul gruppo amministrato proprio dal vicesindaco Lodi e dal sindaco Fabbri”.
Il gruppo in questione si chiama “Ferrara rinasce”. dove è stato pubblicato un post che chiama in causa l’attivista. Il post è seguito da una ridda di insulti. “Risponderete in sede penale – replica il diretto interessato – per ogni vostro indegno commento verso la mia persona”.
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