Un Odg a sostegno della proposta di legge di iniziativa della Regione Emilia Romagna relativa a “Sostegno Finanziario al Sistema Sanitario Nazionale a decorrere dall’anno 2023”. Se ne parla da tempo e sono stati molti i dibattiti, non ultimo quello realizzato durante la Festa dell’Unità del Pd che a settembre si è tenuta a Pontelagoscuro in piazza Buozzi.
Una proposta (Dgr 1368 del 31/07/2023 della Regione Emilia-Romagna) alla quale Ilaria Baraldi a nome del Pd chiede di aderire nei sui tre punti sostanziali: “l’aumento di uno 0.21% annuo di Pil da destinare al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale dal 2023, fino al raggiungimento del 7.5 % nel 2027, per garantire l’attuazione dei nuovi modelli di assistenza sanitaria pubblica; la modifica dell’articolo 11 del DL 35/2019 che stabilisce i vincoli in materia e sbloccare gli attuali limiti di spesa del personale dipendente; la definizione della copertura finanziaria del Ssn, valutata in termini incrementali rispetto al finanziamento 2023, in 4 miliardi per l’anno 2023, 8 miliardi per il 2024, 12 miliardi di euro per il 2025, 16 miliardi di euro per il 2026, 20 miliardi di euro annui a decorrere dal 2027”.
“Non mettere risorse – spiega Ilaria Baraldi – vuol dire aumentare le diseguaglianze” e anche che molte “persone che non potranno permettersi il privato smetteranno di curarsi”. Il rischio è quello di un “aumento delle spese a carico dei cittadini” che può portare a divari tra le diverse regioni o tra le varie generazioni.
Durante la discussione sono Maresca (Ferrara Bene Comune) e Colaiacovo (Pd) a supportare la proposta criticata dalla maggioranza in particolare per gli errori commessi in passato da governi dei quali in centro sinistra ha fatto parte. Mentre Benito Zocca (Lega) punta il dito sul costo sanitario che l’Italia sostiene per gli stranieri. Franchini fa invece notare l’alta spesa pubblica italiana e l’alto debito che rendono difficile spese maggiori. Mentre Paola Peruffo (Forza Italia) sottolinea come “se si fossero affrontate le situazioni negli anni non ci si sarebbe trovati oggi nella catastrofe”.
Maresca come avrebbe votato “questo odg con qualunque governo” e per questo invita anche la maggioranza a votarlo “per dire che serve investire sulla sanità pubblica”. Serve aumentare la spesa perché “siamo sotto la media degli altri stati europei” nonostante in Italia “abbiamo una popolazione mediamente più vecchia”. In particolare, a quanto spiega Maresca, “in Europa siamo il sedicesimo paese” come percentuale di Pil dedicata alla sanità. “La Germania mette il 10% del pil noi meno del 7%” che è destinato a scendere fino al 6.2%.
Se poi si può dire che “i governi precedenti hanno sbagliato” allora si può anche dire “che questo governo sta perpetrando l’errore”. Anche perché il costo più rilevante della sanità è riferito soprattutto “alla popolazione anziana e agli acuti più che agli stranieri” che anzi incidono mediamente meno degli italiani nelle prestazioni ricevute.
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