Attualità
26 Novembre 2023
La sceneggiatura del maestro è a Ferrara. La regia sarà del brasiliano André Ristum: "Responsabilità da brividi"

‘Tecnicamente dolce’. Verso il film postumo di Michelangelo Antonioni

di Redazione | 3 min

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Un film di Michelangelo Antonioni dopo la scomparsa di Michelangelo Antonioni. E la sceneggiatura è già negli archivi del fondo dedicato al grande regista, che è nelle disponibilità del Comune di Ferrara. Il regista italo-brasiliano (ma nato a Londra nel 1971) André Ristum ha annunciato, in un’intervista – a firma di Paola Casella – pubblicata sull’ultimo numero dell’inserto del Corriere della Sera “La Lettura”, che si avvererà il sogno di assistere alla nascita cinematografica di “Tecnicamente dolce”, tra i film mai realizzati di Antonioni, il cui script fu pubblicato da Einaudi nel 1976. S

e ne occuperà direttamente lui, con il beneplacito della produttrice associata del progetto, Enrica Fico, che fu compagna del regista ferrarese premio Oscar. Ristum metterà quindi davanti alla cinepresa l’opera di Antonioni. Per il movie director brasiliano si tratta anche – come è spiegato nell’intervista – di un tributo al padre, scomparso prematuramente, Jirges, che di Antonioni fu assistente sul set de “Il mistero di Oberwald” e che avrebbe voluto debuttare alla regìa proprio con ‘Tecnicamente dolce’.

La storia della pellicola mai realizzata nasce negli anni ‘60 e si sviluppò parallelamente a quella di Blow Up. Anche se entrambi i soggetti furono sottoposti al produttore Carlo Ponti, soltanto il secondo riuscì a diventare un film di successo. “Dopo tanti viaggi per trovare le location, infatti, Ponti concluse che era ‘tecnicamente troppo difficile’. E il loro terzo film divenne così ‘Professione reporter’”, spiega Ristum dalle colonne de La Lettura.

“Che cosa significa ‘Tecnicamente dolce’?  È la definizione che Oppenheimer diede alla bomba atomica, ma non si collega a niente di specifico nel film, se non al fatto che il protagonista è un giornalista appassionato di armi, che dopo una crisi esistenziale va in America e conosce una coppia di giovani. Il ragazzo lo sfida a intraprendere con lui un viaggio in Amazzonia, e la storia va avanti e indietro tra la Sardegna e il Brasile”. Ristum ha annunciato che in campo ci saranno due attori italiani e una brasiliana nei panni del protagonista e della coppia del film. Per la realizzazione la casa di produzione Vivo Film collaborerà con la brasiliana Gullane Filmes.

Nel fondo Antonioni, a Ferrara, c’è anche una preziosa lettera di consigli che lo scrittore Italo Calvino, presumibilmente coinvolto nella stesura del script, offrì ad Antonioni. Si tratta di precisi suggerimenti per il prologo ‒ la missiva accenna per esempio a un racconto su un arciere giapponese con cui iniziare il film ‒ e infine si sofferma sul legame che unisce il personaggio maschile, quello femminile e un loro comune amico.

“Se mi fermo a pensare alla responsabilità di affrontare questo testo mi vengono i brividi, ma sento questa storia molto intima, e so che devo fare un film mio: è inutile che provi a realizzare un film di Antonioni, perché quello lo avrebbe potuto fare solo lui”.
Il film mai visto con la sceneggiatura di Antonioni, di prossima realizzazione, non sarà l’unica opera postuma ispirata all’eredità del grande regista. Dalla riproduzione in grande formato di un piccolo dipinto di Michelangelo Antonioni, infatti, gli artisti Luciana Notturni e Daniele Strada hanno ricreato, anni fa, un mosaico, portato a termine in occasione dell’edizione del 1998 del Ravenna Festival. I mosaicisti si sono accostati al “blow up”, nome dato da Antonioni alle proprie opere riprodotte in grande scala, ricercando un accordo intimo con l’ operazione compiuta dal regista.
Dal Brasile alla Romagna, attraverso Ferrara, gli artisti dell’oggi prendono così le redini dell’eredità Antonioni riproponendone il mito e il genio.

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