Bondeno
26 Novembre 2023
Ritrovo presso la panchina rossa di via Pironi per celebrare il 25 novembre. Il sindaco Simone Saletti: "Ciò che auguro alla famiglia di Giulia Cecchettin è che la giustizia proceda spedita e arrivi"

Stop ai femminicidi. Le amiche ricordano Rossella Placati

di Redazione | 3 min

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Bondeno. Un netto no alla violenza e un netto sì al rispetto dell’altro, il tutto nel nome e nel ricordo di Rossella Placati, Giulia Cecchettin e le tante altre vittime della aberrante violenza contro le donne. Questo è il messaggio uscito dal ritrovo presso la panchina rossa di via Pironi in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Ad essere presenti, oltre all’amministrazione comunale, erano tante persone delle associazioni, della società civile, assieme ai giovani studenti dell’istituto superiore “G. Carducci”.

A prendere la parola per primo è stato il sindaco, Simone Saletti, con un messaggio a tutta la comunità: “Trovare oggi le giuste parole per esprimersi non è facile, avendo davanti agli occhi i drammatici fatti occorsi a pochi chilometri da qui a Giulia Cecchettin, vittima innocente della barbarie raggiunta da un ragazzo poco più che ventenne. Quello della violenza contro le donne è un problema diffuso, che a Bondeno ha raggiunto la sua drammatica espressione con l’omicidio di Rossella del febbraio 2021. Ciò che auguro alla famiglia di Giulia – è il pensiero del primo cittadino – è che la giustizia proceda spedita e arrivi, come avvenuto nel caso Placati, a ridare dignità tanto alla famiglia quanto alla comunità locale. Purtroppo nessuna forma di giustizia può riportare indietro le lancette del tempo, quindi ciò per cui dobbiamo impegnarci è la promozione della cultura e dei comportamenti positivi, rigettando ogni forma di violenza o atteggiamento possessivo e incoraggiando sin dalle più giovani generazioni il totale rispetto verso l’altro”.

In tanti hanno preso la parola per un ricordo personale di Rossella o per schierarsi dalla parte di chi condanna ogni sopruso: da Angela Dianati di Udi, la quale ha ricordato “l’importanza non solo simbolica di avere sul territorio una panchina rossa, un oggetto che ogni giorno ci fa ricordare cosa rappresenta e perché è stato installato. Da questa panchina sono nate idee e unità di intenti come “Il bandolo della matassa”, un ciclo di incontri informativi che proseguirà anche nel prossimo futuro”.

Molto sentito è stato il discorso di Francesco Zucchi, vicesindaco del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, che ha voluto prendere la parola non solo a nome dei giovani bondenesi ma anche “in qualità di ragazzo che presto sarà uomo: bisogna infatti che in primis dagli uomini partano messaggi di totale sdegno nei confronti di questi atti brutali”.

Un momento di commozione collettiva si è avuto con le parole di Angela Cipriani, amica di Rossella Placati, la quale non ha potuto nascondere le lacrime nel ricordare «che Rossella era coraggio, forza, determinazione e soprattutto gioia”.

La giornata si è conclusa con una poesia letta da Dilara Uner e con una rappresentanza di studenti del “Carducci” che ha riportato le parole di condanna della violenza espresse dal padre di Giulia Cecchettin.

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