Naomo Lodi indagato per peculato. Già chiuse le indagini
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Si è schiantato sui prati di Palmirano, a poche centinaia di metri dall'ospedale di Cona, un ultraleggero guidato da un uomo di 66 anni. La chiamata ai vigili del fuoco e alla Polizia di Stato è arrivata intorno alle 11.45. A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio
Storica decisione a tutela delle famiglie omogenitoriali. Gli avvocati: "Sentenza che riafferma il diritto dei bambini a vedersi riconosciuta la propria identità familiare senza discriminazioni"
A seguito del lancio dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Ferrara su falsi embrioni e procurato aborto, l’Azienda Usl di Ferrara ha annunciato che ha disposto in via precauzionale la sospensione temporanea dell’attività del Centro di Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) dell’ospedale del Delta, a Lagosanto
Un'indagine della Guardia di Finanza di Ferrara ha colpito il centro di Procreazione medicalmente assistita (Pma) dell'ospedale del Delta. Sei le persone indagate dalla Procura per false attestazioni, linee guida disattese e documentazione di impianti embrionali mai effettuati. Il responsabile è accusato anche di aver provocato un aborto ingannando la paziente
Migliarino. Ha provato in maniera pressante ad approcciare una ragazza 18enne, prima importunandola alla fermata del bus e poi seguendola sul mezzo.
È quanto accaduto nel pomeriggio di giovedì 29 novembre, quando i carabinieri di Portomaggiore hanno arrestato, a Migliarino, un 29enne cittadino di nazionalità nigeriana senza fissa dimora, per aver dapprima infastidito la giovane mentre si trovava nel piazzale della stazione ferroviaria di Codigoro, dove stava aspettando di salire sull’autobus, e poi a bordo dello stesso.
È in quel frangente però che la ragazza riesce fortunatamente a chiedere aiuto a suo padre, che fa immediatamente partire la segnalazione ai carabinieri.
I militari del 112 intercettano così l’autobus alla stazione ferroviaria di Migliarino e, non senza qualche difficoltà, fermano l’uomo che, opponendosi violentemente all’identificazione con spintoni agli uomini dell’Arma, provoca anche ritardo al servizio di linea.
Per il 29enne scattano le manette per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e, dopo le formalità di rito, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della compagnia portuense fino alla mattinata di sabato 25 novembre, quando i carabinieri lo hanno condotto davanti al tribunale di Ferrara per l’udienza di convalida.
Il giudice ha convalidato l’arresto e lo ha condannato, con patteggiamento, a 6 mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena.
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