Vigarano. “Ho appreso, con mia grande sorpresa e incredulità, di essere stata querelata dal sindaco di Vigarano per aver divulgato il contenuto di una perizia effettuata da un consulente tecnico d’ufficio nominato dal Tribunale di Ferrara, causando così un grave danno all’amministrazione comunale“.
A parlare è Agnese De Michele e il riferimento – stando a quanto lei stessa spiega – è alla querela che il primo cittadino Davide Bergamini avrebbe sporto nei suoi confronti nell’ambito del caso Ca’ Bianchina.
“Ritengo del tutto infondate le accuse, considerando – aggiunge De Michele – che ho acquisito la documentazione con regolare accesso agli atti e che, come avevo specificato in consiglio comunale, l’atto è stato rilasciato, a seguito di mia formale richiesta, dalla Procura e dal comune stesso, senza restrizioni di alcun genere. Mi sento fortemente violata nell’esercizio delle mie funzioni istituzionali, ritenendo questo atto scomposto, di una gravità inaudita, segno dell’irritabilità, nervosismo e inadeguatezza di questa giunta. È soltanto un atto intimidatorio per tentare di imbavagliare l’opposizione. Ho dato ampio mandato al mio legale Fabio Anselmo, di valutare ogni opportuna azione a tutela della mia onorabilità e reputazione.
“Simili atti intimidatori non potranno mai fermare l’attività istituzionale dell’opposizione perché equivarrebbe ad impedire il democratico svolgimento di un mandato legittimamente ottenuto dagli elettori” conclude la capogruppo di opposizione.
Sulla questione è intervenuto il gruppo consiliare di ViviAmo Vigarano: “Noi di ViviAmo Vigarano lo avevamo già precisato dai banchi del Consiglio Comunale che, se dolo o danno effettivo ci fosse stato nel comportamento della
consigliera di opposizione Agnese De Michele, nell’ambito di quanto diffuso in merito alla ormai pluriannosa e “pesante” vertenza fra Comune e società Cà Bianchina, era corretto che l’amministrazione comunale in carica tutelasse gli interessi del Comune e della comunità tutta nelle sedi opportune”.
“E questa amministrazione, quanto meno coerente con il proprio personale, anche se discutibilissimo, indirizzo del ricorrere a mani basse alle consulenze legale ogni volta che abbia anche solo un dubbio, o forse non abbia le capacità di chiarirlo e risolverlo in altro modo, anche stavolta – aggiunge il gruppo guidato da Lisa Pancaldi – ha incaricato un legale per muovere vertenza legale nei confronti della consigliera. Sulla scorta di quanto già detto chiariamo che, ovviamente, non abbiamo alcuno strumento effettivo per sapere se l’operato della collega sia stato o meno rispettoso delle normative e leggi in materia, soprattutto in questo caso in cui il contesto è quello di una causa aperta in ambito penale.”
Viviamo Vigarano attacca: “Rimaniamo però totalmente contrari e contrariati da questo modus operandi dell’amministrazione che appunto ricorre ad incarichi professionali, a totali spese dei cittadini e con frequenza imbarazzante, con un impiego delle finanze Comunali che ormai assomma a molte decine di migliaia di euro! Una volta di più, in questa vicenda, leggiamo netta la totale mancanza di dialogo di questa amministrazione con le opposizioni, così come andiamo dicendo da oltre due anni”.
“E ancor peggio – conclude il gruppo – però è lo scomodo sentore di un maldestro (è il massimo che crediamo riescano a partorire) tentativo di intimidazione verso l’opposizione tutta, che se tale si mostrasse (il segretario comunale nella delibera di autorizzazione a presentare querela evidenzia il rischio di essere a propria volta denunciati) sarebbe la più palese e gravissima dimostrazione di antidemocraticità che anche solo il rispetto dei principi fondanti di questa Repubblica imporrebbe all’amministrazione stessa, sindaco e onorevole in testa”.
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